AVELLINO – Sarà inaugurata questa mattina, alle ore 10.00, nell'atrio del Palazzo vescovile, e rimarrà aperta fino a mercoledì 10 agosto, la mostra L'Ottocento di Cesare Uva organizzata dagli Amici del Mdao. Sono previsti gli interventi di mons. Enzo De Stefano vicario generale della Diocesi di Avellino, Modestino Picariello direttore dell'Ufficio diocesano per i Beni culturali) e Stefano Orga critico d'arte e presidente degli Amici del Mdao.
La mostra propone alcune opere, documenti ed immagini della vasta produzione del pittore avellinese. Fra le opere si segnalano “Ritorno dalla festa di Montevergine al tramonto”, già presente All’“Esposizione Nazionale di Belle Arti” di Roma del 1883, “Sorrento” del 1868 e “Ricordi di Baviera” del 1859.
Cesare Uva – si legge in una nota critica – nacque ad Avellino l’11 novembre 1824 da Lucia Argenio (1800-1877) e Mariano (1794-1860), un pittore decoratore, che lo spronò ad interessarsi all’arte pittorica. All'età di circa ventisei anni si trasferì a Napoli ove poté frequentare le lezioni di Gabriele Smargiassi (1798-1882) presso il Regio Istituto di Belle Arti di Napoli. Dopo gli studi partenopei aprì una bottega d'arte ad Avellino. Si trasferì ad abitare a Napoli, ove si sposò con Antonietta Andreani. Nel 1877 realizzò un restauro del Teatro Comunale di Avellino. Nel 1880 aprì una bottega d'arte con il pittore avellinese Giovanni Battista (1858-1925) in via Riviera di Chiaia. Negli anni Ottanta del diciannovesimo secolo ottenne la Croce di cavaliere della Santa Sede da Papa Leone XIII (1810-1903), per meriti artistici. I suoi lavori furono molto graditi alla corte di Ferdinando II di Borbone (1810-1859) e all'aristocrazia napoletana. Si spense a Napoli, sua città adottiva, il 16 febbraio 1886.
Cesare Uva esordì nel 1848 alla “Mostra d’arte Irpina” con l’acquarello su cartoncino Albero invecchiato. Fu invitato alla “Biennale Borbonica di Belle Arti” del 1855, presso il Museo, con il dipinto Veduta di Avellino con ponte. Nel 1862 inviò alcune sue tempere all’“Esposizione Internazionale di Belle Arti” di Londra e nel 1872 un suo dipinto fu inviato all’“Esposizione Internazionale” di Vienna. Partecipò anche alla “Promotrice di Belle Arti Salvator Rosa” di Napoli dal 1862 al 1877. All’“Esposizione Nazionale di Belle Arti” di Roma del 1883 inviò le tempere Foresta in primavera e Ritorno dalla festa di Montevergine al tramonto (esposto nella mostra “L'Ottocento di Cesare Uva”). Partecipò anche ad una mostra di belle arti a Milano nel 1883. Cesare Uva realizzò piacevoli vedute e marine, soggetti di vita campestre, paesaggi meridionali (soprattutto campani e laziali), rari soggetti pompeiani, pochi ritratti, rari dipinti d’arte sacra cattolica. Le sue opere, solitamente realizzate a guazzo ed a tempera, adoperando come supporto: cartoncino e cartone pressato, molto più raramente la tela.