AVELLINO – Sarà presente un po' d'Irpinia all'evento che celebrerà l'architetto Vittorio Gregotti, il suo talento e l'opera realizzata insieme al suo studio associato. Antonio Gengaro, già vicesindaco di Avellino e nostro collaboratore, è stato invitato dal sindaco di Milano Giuseppe Sala e dall'assessore alla Cultura Filippo Del Corno a partecipare all'inaugurazione della mostra dal titolo "Il territorio dell'architettura. Gregotti e Associati 1953_2017".
La manifestazione si terrà martedì 19 dicembre, alle ore 19.00, presso il prestigioso Pac, Padiglione di arte contemporanea, in via Palestro. Antonio Gengaro, insieme agli amici dell'indimenticabile sindaco Tonino Di Nunno, cercando di seguirne l' esempio, continua ad animare il dibattito urbanistico cittadino, ha inoltre mantenuto i rapporti con i progettisti del Puc di Avellino, appunto gli architetti ed urbanisti del gruppo Gregotti.
Ad Avellino, anche quest'anno, nel mese di gennaio, si svolgerà l'oramai consueto convegno di urbanistica in memoria di Di Nunno a cui parteciperanno proprio il milanese Augusto Cagnardi, lo storico Francesco Barra, l'urbanista campano Alessandro Dal Piaz, forse Vezio De Lucia.
L'organizzazione resta in capo a L'Irpinia, con Antonio Gengaro, già presidente del Consiglio comunale e vicesindaco ai tempi della città giardino, insieme a Generoso Picone, responsabile della redazione provinciale del Mattino, nonché più longevo e prezioso collaboratore in giunta del compianto sindaco e giornalista Antonio Di Nunno.
Il territorio dell'architettura. Gregotti e Associati 1953_2017
20 Dicembre 2017 - 11 Febbraio 2018 - A cura di Guido Morpurgo. Allestimento: Studio Cerri & Associati. Ordinamento: Sergio Butti
In occasione dei novant’anni di Vittorio Gregotti, il Pac – si legge in una nota – celebra la carriera del grande architetto italiano con una mostra antologica, raccontando la sua ampia attività e quella del suo studio in oltre sessant’anni di progetti in Italia e all’estero. La mostra inaugura una nuova linea di programmazione con la quale il Pac, durante il periodo invernale, celebrerà i grandi maestri italiani dell’architettura e del design, ponendo il loro lavoro in relazione al Padiglione come esemplare monumento del nostro modernismo. La sequenza di mostre continuerà nel 2018 con l’antologica su Enzo Mari e nel 2019 con una mostra dedicata a Ignazio e Jacopo Gardella.
Dal 1953 fino ad oggi Vittorio Gregotti ha condiviso il suo studio con diverse personalità tra cui Lodovico Meneghetti e Giotto Stoppino, Pierluigi Cerri, Pierluigi Nicolin, Hiromichi Matsui, Bruno Viganò, Carlo Magnani, Augusto Cagnardi e Michele Reginaldi oltre a partners esterni quali Manuel Salgado e Saad Benkirane, gli Associati e a una folta schiera di collaboratori. La sua attività rappresenta una sorta di unicum nell’architettura europea, caratterizzata da un’unità metodologica e un impegno integrale in tutte le scale del progetto: architettura, disegno urbano, interni e allestimenti museali, arredi e prodotto industriale, grafica ed editoria.
Il titolo della mostra, tratto dal titolo di un suo omonimo libro, stabilisce un'ideale continuità e una forma di rispecchiamento con il territorio dell’architettura come superficie di incontro tra contributi provenienti da altre esperienze e discipline.
Con 60 disegni, 40 modelli originali in scala e 700 tra riproduzioni e fotografie, la mostra guiderà il visitatore all’interno del Territorio dell’architettura disegnato da Gregotti: dalle opere degli anni ’50, attraverso i progetti antropogeografici degli anni ’70 come le università di Firenze e della Calabria e quelli per le città europee degli anni ’80 come Berlino e il centro culturale di Belém a Lisbona, fino ai progetti più recenti in Africa e Pujiang in Cina. Un percorso di ricerca, ma anche una forma di resistenza contro la dissoluzione dell’architettura nella comunicazione per riportare la figura dell’architetto nell’alveo della grande cultura europea.
Il catalogo della mostra, edito da Skira Editore, comprende i contributi critici di Rafael Moneo, Joseph Rykwert e Franco Purini. La mostra è realizzata con il sostegno di Tod’s, sponsor dell’attività espositiva del Pac, con il contributo di Alcantara e Cairo Editore e con il supporto di Vulcano.