AVELLINO – “Giacomo Matteotti, il coraggio della libertà” è il titolo della mostra documentaria realizzata dall’Archivio di Cultura contemporanea ArCCo e da “Quaderni di Cinemasud” per ricordare nel centenario del suo martirio politico il deputato socialista vittima della violenza fascista.
La mostra si terrà al circolo della stampa di Avellino dall’8 all’11 giugno e sarà integrata, negli spazi orari liberi da iniziative pubbliche concomitanti, dalla visione di un documentario sul delitto Matteotti realizzato per la Rai nel 1954 dal poeta e regista Nelo Risi.
Spiega il curatore Paolo Speranza, storico e direttore di “Cinemasud”: “Si tratta di una mostra autofinanziata e molto “spartana”, basata su pochi ma rari e interessanti documenti giornalistici, sia d’epoca che del dopoguerra. È stata realizzata in 48 ore perché solo in extremis abbiamo avuto la disponibilità del circolo della stampa, e di questo ringraziamo sentitamente la direzione del circolo e l’Ordine dei giornalisti della Campania”.
Si tratta in ogni caso dell’unica mostra in memoria di Matteotti realizzata in Campania in concomitanza con il centenario del 10 giugno 1924, il giorno del rapimento e dell’uccisione del parlamentare che aveva coraggiosamente denunciato alla Camera dei Deputati i brogli elettorali decisivi per la vittoria elettorale del partito di Mussolini.
In occasione della Mostra sarà ricordato anche l’importante inchiesta condotta all’epoca dal commissario Epifanio Pennetta, di origini irpine (era nativo di Andretta), che in pochi giorni assicurò alla giustizia gli esecutori e alcuni mandanti del delitto e scoprì anche una seconda pista investigativa, che al movente politico legava le imminenti rivelazioni di Matteotti su una vicenda di corruzione internazionale che risaliva ad Arnaldo Mussolini, fratello del capo del governo.
“L’idea originaria – dice Speranza – era unire alla mostra un reading del discorso alla Camera di Matteotti, letto dai sette candidati sindaci di Avellino, per sottolineare le ragioni dell’unità nazionale (basate sulla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista) che vanno al di là delle contese elettorali contingenti. Il poco tempo a disposizione, e la fitta agenda di impegni dei candidati, hanno però reso impossibile il reading. Non mancheranno occasioni future. Resta intanto la mostra a ribadire la giusta memoria: 1924-2024, antifascisti per sempre”.