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    06/12/2024

Arte in scena: al Gesualdo mostra-omaggio a Carlo Conrotto

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Mostre_conrotto_c.jpgAVELLINO – Quarto appuntamento con “Arte in scena 2014” sabato prossimo al teatro Gesualdo con la retrospettiva-omaggio a Carlo Conrotto a quasi un anno dalla scomparsa. La mostra proporrà 23 opere dell’artista napoletano d’origine, poi naturalizzato cittadino irpino, quali paesaggi e nature morte realizzati tra gli anni ’40 e ’90 del secolo scorso, più un ritratto realizzato nel 1944 dal maestro Emilio Notte, uno dei maggiori pittori italiani del ‘900. Al vernissage interverranno, oltre al figlio dell’artista, Luigi, il presidente dell’Istituzione teatro comunale Luca Cipriano, lo storico dell’arte Alberto Iandoli, il pittore Pio Barzaghi, amico di Carlo Conrotto, Giancarlo Giordano, per anni collaboratore di Conrotto, e l'attore Loris de Luna che reciterà alcune poesie dell'artista. La retrospettiva sarà ospitata nel foyer del “Gesualdo” fino al 30 maggio e sarà aperta al pubblico dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

BIOGRAFIA (a cura dell’ufficio stampa del teatro Gesualdo)

Carlo Conrotto nasce a Napoli l'1 marzo 1916, e trascorre la sua infanzia nella centralissima via Francesco Saverio Correra, più nota ai napoletani come “'o cavone”. Dopo la maturità scientifica rinuncia a proseguire gli studi universitari, preferendo il lavoro per contribuire così al sostentamento della sua famiglia. Sul finire degli anni ’30 conosce e stringe amicizia con il maestro Emilio Notte, uno dei maggiori artisti italiani del ‘900, firmatario, tra l’altro, del celebre “Manifesto futurista antiastrattista”, in quel tempo suo vicino di casa, che gli trasmette l’amore per il disegno e la pittura. L'influenza di Notte è subito evidente nel tratto del disegno e nella tavolozza di Carlo, e ciò sin dalle sue prime opere, risalenti proprio a quel periodo. Nell’immediato dopoguerra conosce e stringe amicizia, sempre a Napoli, con l’avvocato e poeta Ermanno Comite col quale fonda al Vomero “Il cenacolo”, un punto d’incontro di artisti ed intellettuali, frequentato, tra gli altri da Luigi Pane ed Antonio Scopato. Nel 1962 Carlo Conrotto, per ragioni di lavoro, si trasferisce da Napoli ad Avellino, dove viene assegnato all’ufficio locale del ministero dell'Agricoltura. Entra subito nella cerchia degli artisti ed intellettuali del tempo. Stringe amicizia infatti subito con il giornalista e critico d’arte Fausto Grimaldi, che lo convince ad iniziare quella che si rivelerà poi  una  lunga e proficua collaborazione con il quotidiano  “Roma” in qualità di curatore di recensioni per la pagina della cultura, con il professor Pippo De Jorio, con lo scultore Ettore Bianchino e con i fratelli Nicola e Pio Barzaghi. Ha collaborato con “Il Mattino” e con il settimanale “Corriere dell’Irpinia”, edito dalla famiglia Pergola. Negli anni ’70, sempre ad Avellino, fonda il periodico d’arte e cultura “La Trivella”, luogo d’incontro, e autentica “fucina”, tra gli anni ’70 e ’80 di più generazioni di giornalisti, pittori, scultori e letterati, irpini e non. Sempre a cavallo tra gli anni ’70 ed ’80 ha dato vita nel capoluogo irpino agli annuali “Incontri con l'arte”, veri e propri simposi di poesia, scrittura e pittura a cui hanno preso parte autori ed artisti provenienti da varie parti d’Italia. Dopo una vita dedicata alla pittura e alle lettere si è spento, all’età di 97 anni, nella città di Avellino il 24 giugno del 2013.

 

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