AVELLINO – Sarà dedicato a Faustino De Fabrizio, artista irpino nato a Pratola Serra nel 1915 e morto a Benevento nel 2005, il nono appuntamento di Arte in scena 2014 con l’inaugurazione della mostra retrospettiva in programma dopodomani, alle 18.00, nel foyer del teatro Carlo Gesualdo.
Al vernissage interverranno Luca Cipriano, presidente dell’Istituzione teatro comunale, lo storico dell’arte Alberto Iandoli, che traccerà un profilo storico-biografico dell’artista e il pittore Carlo Meluccio.
La mostra retrospettiva – si legge in un comunicato – si compone di circa trenta opere realizzate dall’artista con le tecniche dell’olio su tela, dell’olio su tavola e carboncino su carta, che coprono un arco temporale che va dagli anni ’30 agli anni ’90 del secolo scorso. Paesaggi, nature morte e figure, questi i soggetti preferiti dall’artista, in mostra al Gesualdo, realizzati da Faustino De Fabrizio con dovizia di particolari. Cura nei dettagli che si apprezza soprattutto nei ritratti degli anni ’30 e ’40 che hanno una particolare valenza. Essi ritraggono, infatti, uomini, donne e bambini del paese natale del Maestro: Pratola Serra. Sono i volti di una Irpinia che non esiste più. Sono documenti etnografici prima ancora che opere d’arte.
La retrospettiva in omaggio a Faustino De Fabrizio sarà ospitata nel foyer del Gesualdo fino a venerdì 5 dicembre e sarà aperta al pubblico dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
BIOGRAFIA
Faustino De Fabrizio nasce a Pratola Serra il 15 ottobre del 1915. Nel 1927 si iscrive al “Regio laboratorio scuola per la ceramica di Avellino”, antenato dell’attuale Istituto-Liceo artistico “Paolo Anania De Luca”, allora diretto dal noto ceramista di Grottaglie Emanuele Di Palma. Successivamente si iscrive e segue con profitto all’Accademia di Belle Arti di Napoli i corsi della sezione pittura, ove ha come maestri Emilio Notte e Carlo Sivieri. Diplomatosi a pieni voti nel 1940, gli viene assegnato il Premio “Filippo Palizzi” come migliore allievo. Intrapresa nel 1941 la carriera di insegnante di disegno e storia dell’arte, si trasferisce dalla natia Pratola Serra, prima a Bagnoli Irpino dove conosce il pittore Gustavo Trillo, nipote di Michele Lenzi, poi ad Avellino, Castellammare di Stabia e quindi a Benevento, non trascurando mai la sua passione per la pittura, che lo porta a divenire, per meriti artistici, membro dell’Accademia tiberina di Roma, della Free World International Academy di Dearborn (Usa) e socio della Legion d’Oro di Roma.
In settant’anni di fervida attività artistica prende parte a concorsi e mostre nazionali ed internazionali, tra le quali non si può non ricordare la “Mostra d’arte italo-germanica” tenutasi a Vienna nel 1939, la partecipazione ai “Littoriali dell’arte” a Napoli nel 1941, la presenza di sue opere alla “Quadriennale europea” di Roma nel 1966, curata da Giulio Carlo Argan, le due personali a Deaborns in Usa nel 1968 e nel 1970, e la partecipazione alla Collettiva d’arte “Anno Santo”, tenutasi a Roma nel 1975 presso l’Accademia tiberina e inaugurata da Papa Paolo VI e dal presidente della Repubblica Giovanni Leone.
Faustino De Fabrizio dopo una vita dedicata all’arte e alla formazione di più generazioni si spegne a Benevento all’età di ottantanove anni il 15 maggio 2005. Nel 2008 l’amministrazione comunale di Avellino ha organizzato una imponente mostra retrospettiva omaggio a Faustino De Fabrizio, allestita presso la “Casina del principe”, riaperta al pubblico, in quella occasione dopo il laborioso intervento di restauro. L’esposizione è stata visitata, tra gli altri, dal critico d’Arte Vittorio Sgarbi.
Nel 2011 invece un’altra importante mostra è stata dedicata al pittore di Pratola Serra dal Comune di Benevento. La mostra, allestita a Palazzo Paolo V è stata inaugurata dal giornalista e critico Ugo Gregoretti.