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    22/07/2024

Teatro civile, Qualcuno volò sul nido del cuculo in scena al Gesualdo

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Foto di Francesco SquegliaAVELLINO – Nato nel ’62 dalla penna di Ken Kesey, ha debuttato a Broadway nel ’71. Eternato dalla cinepresa di Miloš Forman e dalla magistrale interpretazione di Jack Nicholson. Torna in teatro per la regia di Alessandro Gassmann e il riadattamento di Maurizio de Giovanni con Daniele Russo ed Elisabetta Valgoi. Martedì 2 febbraio, alle ore 21:00, il Teatro Gesualdo di Avellino apre il sipario con “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, terzo appuntamento della rassegna “Teatro Civile”, cartellone dedicato al Teatro di narrazione organizzato in sinergia con il Teatro Pubblico Campano.

Nato dal romanzo che Ken Kesey pubblicò nel 1962 dopo aver lavorato come volontario in un ospedale psichiatrico californiano, “Qualcuno volò sul nido del cuculo” – si legge in una nota –  racconta, attraverso gli occhi di Randle McMurphy – uno sfacciato delinquente che si finge matto per sfuggire alla galera – la vita dei pazienti di manicomio statunitense e il trattamento coercitivo che viene loro riservato.  Nel 1971 Dale Wasserman ne realizzò, per Broadway, un adattamento scenico, che costituì la base della sceneggiatura dell’omonimo film di Miloš Forman, interpretato da Jack Nicholson e entrato di diritto nella storia del cinema. Oggi, la drammaturgia di Wasserman torna in scena, rielaborata dallo scrittore Maurizio de Giovanni, che, senza tradirne la forza e la sostanza visionaria, l’ha avvicinata a noi, cronologicamente e geograficamente.

E così, Randle McMurphy diventa Dario Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell’ospedale psichiatrico di Aversa. Sarà il talento registico di Alessandro Gassmann, con la sua inconfondibile cifra stilistica elegante ma al tempo stesso appassionata, a portare in scena la forte carica emotiva e sociale di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, con una messinscena personalissima ma, contemporaneamente, fedele alle intenzioni dell’originale.

«La malattia, la diversità, la coercizione, la privazione della libertà sono temi – spiega Alessandro Gassmann – che da sempre mi coinvolgono e che amo portare in scena con i miei spettacoli. Temi tutti straordinariamente presenti in Qualcuno volò sul nido del cuculo. Dario (il mio McMurphy) è un ribelle anticonformista che comprende subito la condizione alla quale sono sottoposti i suoi compagni di ospedale, creature vulnerabili, passive e inerti. Da quel momento si renderà paladino di una battaglia nei confronti di un sistema repressivo, ingiusto, dannoso e crudele, affrontando così anche un suo percorso interiore che si concluderà tragicamente ma riscatterà una vita fino ad allora sregolata e inconcludente».

 

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