TORELLI DI MERCOGLIANO – “Un pranzo. Per sancire una tregua, un’alleanza, una spartizione. Ma non siamo a Pasqua e non c’è l’agnello sacrificale. O meglio, non dovrebbe esserci. Siamo a Carnevale, invece, e a Carnevale può capitare anche un…Arlecchino servitore di due padroni. Il giuoco delle parti, sempre quello. Crudo, crudele, estremamente paradossale, antico e moderno”.
Un giuoco che è il filo conduttore di Summit di carnevale, lo spettacolo che la compagnia “Virus teatrali” porterà in scena sabato 2 aprile, alle 20.30, e domenica 3, alle 18.00, sul palcoscenico del Teatro 99Posti di Torelli di Mercogliano diretto da Federico Frasca.
“In terra di conquista e spartizione, due uomini di potere, Marione e Giuseppone, si legge in una nota critica, sono il potere e si sfidano da anni. Uccidendo, sgominando, tendendo trappole. Ma gli anni passano e sfidarsi è sempre più pericoloso e così, ecco un pranzo di riconciliazione tra le due famiglie. Perché oggi tutto si fa in grande e uno più uno non fa due ma molto di più se si mette da parte la vendetta e si pensa agli affari. Marione e Giuseppone la pensano così: hanno bisogno di sancire questa tregua, di sancire questa alleanza, di sancire un potere maggiorato e moltiplicato.
Ma il ‘giuoco delle parti’ si annida ovunque: i due boss pranzeranno bene, rutteranno bene e verranno serviti bene. Ma quando a servire è…Arlecchino, tutto può succedere. Anche che il ragazzo Elia, quello con un nome da femmina perché finisce con la lettera ‘a’, si chiami in realtà…
Il cinismo è divertente, fa anche ridere, ma quando due boss si sfidano immaginando di avere a portata di mano lo scacco al re, senza accorgersi di non avere nemmeno più la scacchiera su cui giocare, il divertente diventa tragico e a ridere resta solo chi resta in piedi, l’ultimo, quello crudo, quello crudele, quello paradossale”.
La regia è di Giovanni Meola, che è anche autore dei testi; i costumi di Annalisa Ciaramella, le scene di Flaviano Barbarisi e Anna Seno. Sul palco gli attori Luigi Credendino, Alessandro Palladino e Ferdinando Smaldone.