AVELLINO – Eccola puntuale la classifica sulla qualità della vita compilata ogni anno da Il Sole 24 ore alla vigilia delle feste di fine anno. Avellino, tra le 110 province italiane, questa volta occupa l'81esimo scalino. Ne ha risaliti 6 rispetto a un anno fa, precedendo in Campania tutte le consorelle giacché Salerno - che pure ha guadagnato un posto - è 92esima; Benevento - che di posizioni ne ha perduto ben 15 - è 99esima; Napoli - che è scivolata di 5 gradini - è 101esima e Caserta, terz'ultima nella scala nazionale, è precipitata di altri 4 posti.
I punti complessivi attribuiti all'Irpinia dal noto quotidiano economico sono 461; ci separano dalla provincia prima in graduatoria – che è Bolzano, per la quinta volta al top della graduatoria nei 26 anni in cui è stata realizzata questa ricerca – ben 142 punti, mentre il distacco dalla circoscrizione che veste la maglia nera (Reggio Calabria) sono soltanto 69. Gli indicatori presi in considerazione dal giornale di Confindustria per redigere la pagella sono 36, raggruppati in sei aree tematiche: tenore di vita, servizi & ambiente, affari & lavoro, ordine pubblico, popolazione e tempo libero.
Avellino se la cava abbastanza bene per quanto riguarda l'ordine pubblico. Si piazza al 17esimo posto grazie a un basso numero di rapine (11 ogni 100 mila abitanti, a fronte delle 40 della media nazionale), di furti in casa (205 per 100mila abitanti, contro i 399 della media italiana); di scippi e borseggi (53 per 100mila abitanti, 206 media di tutto il Paese). La media nazionale è stata scavalcata per numero di estorsioni rapportate alla popolazione residente (14 Avellino, contro 13 Italia) e per truffe e frodi (230 da noi contro 210 di tutta la penisola).
Discreta la posizione per ciò che concerne alcuni aspetti demografici. Occupiamo la trentaduesima posizione nell'area “popolazione”, per effetto di una ottimale numero di abitanti per kmq (151, contro i 263 di tutto lo stivale); di un buon indice di vecchiaia, ottenuto dal rapporto tra over 65 e under 15, migliore della media nazionale (160 contro 173); di una speranza di vita alla nascita in linea con il dato medio italiano (82 anni); di un'apprezzabile “tenuta” della famiglia. In Irpinia si contano appena 25 separazioni ogni 10 mila famiglie, a fronte delle 60 di tutto il Paese.
Il posto nella classifica generale peggiora per quanto riguarda il tenore di vita (siamo 81esimi), gli affari e il lavoro (siamo 86esimi), il tempo libero (91° posto) e i servizi e l'ambiente (siamo 94esimi). Qualche dettaglio. Per reddito pro-capite ci piazziamo all'84esimo posto con circa 15 mila euro a testa, contro i 21.600 della media italiana. Per consumi scendiamo al 95esimo scalino. Più giù (103esimo scalino) per ammontare medio delle pensioni (560 euro al mese, a fronte dei 764 della media nazionale).
Meglio per ciò che attiene allo spirito imprenditoriale. Gl'irpini sono 50esimi per numero di imprese rapportate a quello degli abitanti; salgono addirittura al 33esimo per imprenditoria giovanile. Perdono smalto sul fronte dell'export giacché con una propensione alle esportazioni pari al 15% del Pil sono al 69esimo posto tra le province italiane. Decisamente insufficienti gli indicatori del tempo libero: siamo 55esimi per densità delle librerie, 65esimi per numero di cinema rapportati agli abitati, 85esimi per presenze agli spettacoli, uguale posizione per densità di ristoranti e bar, 101esimi per spesa di turisti stranieri in provincia, e - dato davvero sorprendente - al 93esimo posto per indice di sportività. Evidentemente la presenza di alcune squadre irpine nei massimi campionati nazionali di basket, calcio, volley, ecc. non “pesa” molto sull'indicatore complessivo del quale fanno parte altre discipline sportive (ciclismo, atletica, nuoto, tennis, sci, ecc.), l'organizzazione di grandi eventi nazionali e internazionali e alcuni elementi strutturali e organizzativi riguardanti lo sport.
