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    03/07/2024

Bassa natalità ed emigrazione desertificano l’Irpinia

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Economia_ista.jpgAVELLINO – L’Istat, divulgando gli indicatori demografici riferiti al 2019, ha posto in risalto che in tutt’Italia il numero degli abitanti è in calo: -1,9 per mille nell’ultimo anno rispetto al precedente.

Ha aggiunto che il ricambio naturale della popolazione (nascite meno decessi) appare sempre più compromesso avendo raggiunto il livello più basso dal 1918 a oggi: per ogni 100 morti i nati sono appena 67. Ha lanciato l’allarme, quindi, delle culle vuote, giacché, nonostante l’apporto di nascite conferito dalle donne immigrate (le quali hanno in media 1,89 figli, contro 1,22 delle donne italiane), il numero di neonati è calato paurosamente: il tasso di natalità è precipitato a 7,2 nati per mille residenti. Il tasso migratorio in tutto lo stivale, invece, continua ad avere il segno positivo: +1,6 per mille abitanti, giacché il numero d’immigrati supera quello degli emigrati. Un altro indicatore importante evidenziato dall’Istituto nazionale di statistica è l’allungamento della vita media: la speranza di vita alla nascita,  a livello nazionale , ha sfiorato per gli uomini gli 81 anni ,mentre per le donne ha raggiunto gli 85,3 anni.

Fin qui alcuni parametri nazionali. Diamo spazio a qualche dato riferito alla nostra provincia. La prima annotazione da fare – anche se non si tratta di una novità – è che l’Irpinia si sta spopolando sempre di più; il ritmo è tra i più elevati del Paese.  Al 30 settembre 2019 (ultimo dato disponibile) contava 414.500 residenti; bisogna risalire agli anni venti del secolo scorso per incrociare un numero così basso di abitanti. Per restare in anni recenti, nell’ultimo triennio ha perduto più di 8 mila persone: ben 12 abitanti per ogni mille residenti. Ci sono paesi (come Sant’Angelo all’Esca, Aquilonia, Cairano) dove l’emorragia è stata addirittura di oltre 50 abitanti per mille residenti.

Anche la città capoluogo ha smesso di attrarre popolazione; dall’1 gennaio 2017 al 30 settembre 2019, la consistenza demografica della città di Avellino è  scesa da 54.500 residenti a 53. 800; una perdita in cifre assolute di 700 abitanti, pari a 13 abitanti per mille residenti. I Comuni irpini che registrano un calo demografico sono ben 103 su 118. Il tasso di natalità nella nostra provincia è crollato sotto il 7 per mille, quindi è sotto la media nazionale. Nel 2018 sono nati in Irpinia 2.882 bambini, nel 2019 (primi nove mesi) 2.077. I numeri più bassi di sempre. Ci sono paesi in cui da diverso tempo non è stato appeso nessun fiocco né azzurro né rosa. Anche da noi lo sbilancio tra decessi e nascite è notevole: nel 2018 il numero di morti ha superato quello delle nascite di 1.660 unità. Nel 2019 (primi 9 mesi) di 1.540.

Il saldo migratorio, al contrario di quanto avvenuto a livello nazionale, è stato da noi di segno negativo: nel 2018, a fronte di 9.100 persone iscritte nelle anagrafi dei nostri Comuni, quelle cancellate sono state 10.700; quindi lo sbilancio è  stato di 1.600 persone. L’anno scorso (i dati, come già detto, si fermano a tutto settembre) già è stata sfiorata quota 1.300.

La speranza di vita degl’ irpini è leggermente più bassa della media nazionale; la vita media degli uomini raggiunge 80,3 anni, quella delle donne 84,8.

 

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