AVELLINO – Il crollo delle attività economiche causato dalla micidiale pandemia del Covid-19 non ha risparmiato il mercato dell’auto che sta vivendo un periodo drammatico, forse il peggiore della sua storia in tempo di pace. A marzo, si rileva da Auto-trend – il periodico on-line edito dall’Aci – le ”prime” immatricolazioni, vale a dire quelle dei veicoli nuovi di fabbrica, sono calate in Italia del 71,7%. Ad aprile andrà peggio giacché i concessionari resteranno chiusi per l’intero mese, mentre a marzo hanno operato fino al 9, giorno dal quale è partito il lock down in tutto il Paese.
In provincia di Avellino, nel mese scorso, sono state contate appena 120 immatricolazioni contro le 519 del marzo 2019: la diminuzione è stata del 77%. Da evidenziare che le cose già in precedenza non andavano per il meglio. Basti ricordare che a inizio millennio in provincia si immatricolavano in media 10 mila veicoli nuovi all’anno, poi a partire dal 2007, a seguito della crisi innescata dallo scoppio della bolla immobiliare negli Usa, le vendite si dimezzarono. Finalmente c’era stata un’inversione di tendenza: nel 2019 rispetto al 2018 era stata rilevata una leggera ripresa (+1,7%). Ora questo nuovo pesante stop.
Anche il mercato dell’usato si presenta drasticamente ridimensionato. A marzo in provincia i passaggi di proprietà sono stati appena 735, il 60% in meno di un anno fa. La flessione è perfettamente in linea con la media nazionale (-59%). In parallelo con l’andamento delle vendite di veicoli nuovi e usati, anche le radiazioni dal Pra hanno subìto un forte calo: -53% in provincia, aliquota, questa, quasi uguale a quella registrata nell’intera penisola. Per il momento, gli automobilisti si tengono la vecchia autovettura in attesa di tempi migliori.