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    22/07/2024

Coronavirus e cassa integrazione

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Economia_inps_riforma.jpgAVELLINO – Il blocco di numerose attività produttive durante il periodo del lockdown, determinato dalla pandemia da coronavirus, ha indotto molte imprese a utilizzare gli ammortizzatori sociali: quelli già in essere previsti dalla legislazione vigente e i nuovi introdotti dal governo per attenuare gli effetti della crisi economica. Massiccio è stato, come testimoniano i dati dell’apposito Osservatorio Inps, il ricorso alla cassa integrazione guadagni.

L’utilizzo di questo strumento di sostegno del reddito dei lavoratori  era calato, nella nostra provincia,  del 55%  nel decennio 2010-2019.  La flessione era proseguita anche nel primo trimestre di quest’anno, periodo in cui erano state autorizzate dall’Inps poco più di 318 mila ore contro le 640 mila dello stesso periodo dell’anno precedente. Ad aprile scorso, in pieno lockdown, le ore concesse sono schizzare in Irpinia oltre il tetto dei 5 milioni, per mantenersi, nel quadrimestre successivo, su una media mensile di quasi 1.700.000 ore. Da gennaio ad agosto di quest’anno la Cig ha integrato complessivamente oltre 12 milioni di ore, una cifra, questa, mai toccata in provincia. All’incirca 9 milioni di ore sono state concesse per la cassa integrazione ordinaria; la Cigo è erogata per integrare o sostituire la retribuzione dei lavoratori di imprese in difficoltà per crisi reputate temporanee, come appunto quella provocata dal covid 19. Ulteriori 360 mila ore hanno riguardato la cassa integrazione straordinaria (Cigs), concessa ad aziende impegnate in processi di riorganizzazione.

A 2 milioni e 800 mila ore assomma la cassa in deroga, accordata a imprese appartenenti a settori che, in base alle norme vigenti,  non possono accedere alla cassa ordinaria o straordinaria ovvero a imprese che, pur potendo ricorrere alle tutele ordinarie, hanno già esaurito il periodo di fruizione. La Cigd è erogata dalle regioni e ricade sulla fiscalità generale, al contrario di Cigo e Cigs, che si avvalgono di fondi specifici finanziati dalle imprese e dai lavoratori.

Il settore maggiore beneficiario della cassa ordinaria è stato quello meccanico: ha utilizzato il 46% del totale delle ore autorizzate. A seguire l’edilizia che (incluso l’artigianato edile) ha assorbito il 13%, poi il comparto conciario col 12%, i trasporti col 9 e via via tutti gli altri settori. Le 360 mila ore di cassa integrazione straordinaria per il 60% sono state utilizzate per “interventi di riorganizzazione e crisi” e per il restante 40%  dai “ contratti di solidarietà”, vale a dire per gli accordi, stipulati tra azienda e rappresentanze sindacali, aventi ad oggetto principalmente la diminuzione dell’orario di lavoro per conservare i livelli occupazionali.

Edilizia e settore conciario i comparti che, in provincia di Avellino, sono stati i principali utilizzatori. La cassa integrazione in deroga è stata appannaggio, quasi per intero (90%), del comparto commerciale e di alcuni servizi; maggiori beneficiari alberghi e pubblici esercizi, commercio al minuto, ingrosso e attività varie.

 

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