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    22/07/2024

Covid 19 e mercato del lavoro

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Economia_ista_t.jpgAVELLINO – In provincia di Avellino si contano 4.000 occupati in meno nel 2020 rispetto al 2019; questo numero si ricava dai dati sulle forze di lavoro pubblicati dall’Istat. L’Istituto nazionale di statistica stima, infatti, che in Irpinia siano 144 mila le persone in possesso di un posto di lavoro: 84 mila maschi e 60 mila donne. Nei confronti dell’anno precedente, l’occupazione maschile ha perduto 6.000 unità, mentre – in controtendenza con quanto si è verificato in altre zone del Paese –, l’occupazione femminile da noi ha guadagnato 2 mila posti. Il tasso di occupazione nella nostra provincia, riferito alla popolazione compresa tra 15 e 64 anni, è pari a 51,5%; vuol dire che, su 100 persone appartenenti a tale fascia, poco più della metà hanno un’occupazione. Il tasso medio dell’intero stivale è di 58,1. Gli estremi della graduatoria nazionale sono compresi tra il 72 % di Bolzano e il 32 di Crotone. Da notare che il tasso di occupazione segnato dall’Irpinia è il più alto tra le province campane. Infatti, a Caserta si registra il 46,8%, a Benevento il 41,1, a Caserta il 39,0 e a Napoli il 37,9.

Dall’indagine Istat emerge che in Irpinia nel 2020 si contavano 24mila persone in cerca di lavoro; ne consegue che il tasso di disoccupazione l’anno scorso si è assestato sul 14,4%, una percentuale più o meno uguale a quella del 2019, ma superiore di oltre 5 punti rispetto alla media nazionale. Quello irpino, tra le consorelle campane, si posiziona su uno scalino intermedio giacché a Napoli si raggiunge il 21,5%, a Caserta il 16,9, a Salerno il 12,6 e a Benevento l’11,4.

Questi dati non forniscono ancora l’esatta dimensione delle conseguenze che il Covid-19 sta avendo sul mercato del lavoro; riflessi che in tutta la loro portata si vedranno più in là nel tempo e che, per alcuni settori, saranno devastanti. Si pensi che già nel 2020 tra i lavoratori “indipendenti” (coloro, per intenderci, che svolgono la propria attività lavorativa senza vincoli di subordinazione) l’Istat ha calcolato per la provincia di Avellino una perdita di 3 mila unità. Per i lavoratori subordinati le conseguenze, allo stato, sono meno appariscenti giacché c’è il blocco dei licenziamenti e l’intervento massiccio della Cig che ha integrato nella nostra provincia, come si rileva dai dati dell’apposito osservatorio Inps, quasi 39 milioni di ore nell’ultimo anno: 6 volte di più delle ore integrate l’anno prima.

 

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