www.giornalelirpinia.it

    03/07/2024

L’impatto della pandemia sulla demografia provinciale

E-mail Stampa PDF

b_300_220_15593462_0___images_stories_Economia_ista.jpgAVELLINO – Gli ultimi dati sulla popolazione residente pubblicati dall’Istat consentono di tracciare un primo bilancio sull’impatto che il Covid-19 ha avuto sulla demografia del nostro Paese. Puntando l’attenzione sull’Irpinia, il primo dato che colpisce è il numero di abitanti: al 31 dicembre 2020 erano 405.963.  Bisogna risalire ad oltre un secolo fa, per l’esattezza al censimento del 1911,  per trovare una consistenza più bassa.

Confrontando il dato del 2020 con quello dell’anno precedente si può verificare che la nostra provincia ha subìto un calo dell’1%. Questa percentuale è ben più alta di quella registrata in tutto lo stivale dove la flessione si è fermata allo 0,6%. In Italia, infatti, la popolazione è diminuita di 384 mila unità. È come se fosse sparita una città delle dimensioni di Firenze, annota il nostro istituto di statistica a commento dei dati.

Ovviamente, la perdita di abitanti non è tutta da imputare alla pandemia in corso; il declino demografico è iniziato da alcuni anni a questa parte, anche se il Coronavirus  dal marzo 2020 in avanti l’ha accentuato. Nella nostra provincia, la diminuzione della popolazione, come più sopra evidenziato, assume in termini relativi una consistenza ben più rilevante di quella che contraddistingue il territorio nazionale. Da noi, nel 2020, sono nati appena 2.586 bambini, quasi il 7% in meno delle nascite segnate nell’anno precedente. A livello nazionale, la contrazione è stata del 3,8%. L’aumento del numero dei morti si è verificato tanto a livello provinciale che nazionale.

In Irpinia i decessi sono cresciuti del 17 % essendo balzati da 4.600  del 2019 a 5.400 del 2020 (i morti per Covid sono stati, da marzo a dicembre 2020, 206,  in base ai dati resi noti dall’Istat). La percentuale di crescita dei decessi registrata nella nostra provincia è pressoché uguale a quella segnata per l’intero stivale (+17,6%). Il movimento migratorio da noi è sempre caratterizzato dal segno meno, anche se il saldo del 2020 (-1.608 unità) è risultato più contenuto rispetto al numero dell’anno precedente  (-2.081).

La pandemia ha inferto un duro colpo anche alla nuzialità; il numero di matrimoni è precipitato. Nel 2019 ne furono celebrati in tutta la provincia 1.418. Nel 2020 appena 510. Il crollo è stato del 64%, una percentuale, questa, ben più corposa di quella  calcolata  a livello nazionale (-47,5%). A diminuire sono soprattutto i matrimoni religiosi franati dai 1.076 del 2019 ai 197 del 2020. Lieve, invece, il calo numerico dei matrimoni civili scesi da 342 a 313.

Evidentemente, le regole restrittive sulle celebrazioni, le limitazioni agli spostamenti (che hanno reso pressoché impossibile la “luna di miele” oltre confine e persino in regioni limitrofe), unite alle sopraggiunte difficoltà economiche, hanno indotto molte coppie a rinviare a tempi migliori la data dello sposalizio.

 

Aggiungi commento

Codice di sicurezza
Aggiorna

DG3 Dolciaria

Geoconsult

Condividi


www.puhua.net www.darongshu.cn www.fullwa.com www.poptunnel.com