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    03/07/2024

Covid e natimortalità delle imprese in Irpinia: per ora è impasse

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Economia_movimprese.jpgAVELLINO – Unioncamere-Infocamere (che ogni tre mesi, utilizzando la banca dati Movimprese, scattano una fotografia sulla natalità e sulla mortalità delle imprese italiane) a commento delle statistiche relative all’andamento del primo trimestre di quest’anno, annotano che il tessuto imprenditoriale italiano “resta sui pedali”. Pur stimando che da marzo 2020 a oggi c’è stata una mancata nascita di nuove imprese pari a 63mila unità, l’autorevole osservatorio nazionale ritiene che “le incertezze dello scenario economico, tra attese sull’evoluzione della pandemia e prospettive di rilancio legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), influiscono sulle cancellazioni”; le quali sono addirittura in rallentamento per cui è ragionevole supporre “l’esistenza di una platea nascosta di imprese che in altre circostanze avrebbero già chiuso i battenti”.  Insomma, molti imprenditori messi in ginocchio dall’epidemia, prima di concludere anche dal punto di vista burocratico la loro attività (presentando la denuncia di cessazione al registro delle imprese) preferiscono attendere ancora un po’ per monitorare l’andamento della pandemia dopo la campagna di vaccinazioni e per valutare la congruità delle misure a sostegno dell’economia varate dalle autorità governative.

Prima di commentare i dati del primo trimestre è opportuno premettere che, da sempre, la nati-mortalità delle imprese agli inizi dell’anno è caratterizzata - sia a livello nazionale che provinciale – da un’eccedenza delle cancellazioni sulle nuove iscrizioni. Tale andamento è attribuibile al fatto che, di solito, l’imprenditore fa coincidere la data di cessazione dell’attività con la fine dell’anno solare; la denuncia di cessazione, però, la formalizza nelle settimane successive. Di conseguenza, i primi mesi dell’anno concentrano un numero elevato di cancellazioni avvenute nell’esercizio precedente. Nel periodo gennaio marzo 2021, invece, tale consueto e consolidato comportamento non si è ripetuto: il numero di cessazioni presentate al registro delle imprese è stato inferiore a quello delle nuove iscrizioni. Di conseguenza, il saldo della nati-mortalità ha assunto il segno positivo; ciò non tanto per un’accresciuta “voglia” dell’imprenditore di creare nuove imprese quanto per l’opportunità di restare alla finestra e attendere gli sviluppi della situazione, sia pandemica che economica. In Irpinia da gennaio a marzo 2021 sono sorte 639 imprese a fronte di 633 cessazioni; un saldo  positivo di 6 imprese. Piccolo ma emblematico della svolta. L’anno prima, infatti, si contarono 618 nascite di nuove imprese e ben 952 cancellazioni. La differenza fu di 334 imprese.

Anche nel 2019 il saldo fu contrassegnato dal segno meno: 595 iscrizioni contro 798 cessazioni; perdita: 203 aziende.

Per effetto degli ultimi movimenti, nel registro delle imprese tenuto dalla Camera di Commercio di Avellino risulta un apparato imprenditoriale composto da 44.574 imprese: il 60% ditte individuali, il 40 società (27% società di capitale, il 10% di persone e il 3% altre forme collettive). Vedremo nei prossimi mesi le eventuali variazioni.

 

 

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