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    03/07/2024

L’Istat aggiorna gli indicatori del Bes, l’Irpinia nella media italiana

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Economia_ista.jpgAVELLINO – L’Istat ha pubblicato l’aggiornamento annuale del sistema di indicatori del Benessere equo e sostenibile dei territori, riferiti alle province e alle città metropolitane italiane. Il Bes è un insieme di indicatori aventi lo scopo di valutare il progresso della società non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto l'aspetto sociale e ambientale.

Dal 2018 gli indicatori Bes sono stati inclusi tra gli strumenti di programmazione e valutazione della politica economica nazionale. Nell’edizione 2021, gli indicatori presi in considerazione sono 63, raggruppati in 11 “domini”: salute;  istruzione e formazione; lavoro e conciliazione dei tempi di vita; benessere economico; relazioni sociali; politica e istituzioni; sicurezza; paesaggio e patrimonio culturale; ambiente; innovazione, ricerca  e creatività; qualità dei servizi. Analizziamone qualcuno riferito al “dominio” salute.

Iniziamo  dalla “speranza di vita alla nascita”. Un bambino appena nato che speranza di vita ha? Nel 2019 per i maschietti la speranza di vita era di 81,1 anni, per le femminucce di 85,9; in media per i due sessi 83,2 anni. Ma il trend positivo che aveva visto crescere quasi costantemente la speranza di vita è stato interrotto dalla pandemia da Covid 19. Infatti, nel 2020, la speranza di vita si attesta a quota 82 anni (79,7 anni per gli uomini e 84,4 per le donne). In provincia di Avellino questo indicatore è sceso  a 81,1 anni, perdendo 1,2 punti rispetto al 2019: 78,7 anni per gli uomini e 83,5 per le donne. Nella scala nazionale l’Irpinia occupa una posizione non invidiabile: il 90esimo posto.

Un altro indicatore di particolare interesse è quello della “mortalità evitabile”; esso si riferisce al numero di decessi di persone sotto i 75 anni di età, numero che potrebbe essere sensibilmente ridotto grazie a interventi diretti a migliorare adeguatezza e accessibilità dell’assistenza sanitaria;  grazie alla diffusione nella popolazione di stili di vita più salutari e grazie  alla riduzione di fattori di rischio ambientali.

Nel 2020, in Italia il tasso standardizzato di mortalità evitabile è pari a 17 decessi per 10mila residenti, con valori molto più elevati tra gli uomini (22,5 per 10mila abitanti contro 11,9 delle donne). L’indicatore registra una forte riduzione nel tempo grazie alla diminuzione della mortalità per alcune delle cause principali, come il tumore al polmone e le cardiopatie ischemiche; nel 2005, infatti, era pari a 23,4 per 10mila. Anche nella provincia di Avellino l’indicatore della mortalità evitabile è calato in  maniera vistosa, perdendo, dal 2005 ad oggi, ben otto punti.

Molto importante è anche l’indicatore dei morti per tumori. Il tasso di mortalità per 10 mila residenti (compresi nelle fasce d’età da 20 a 64 anni) è pari, in Italia, a 8,5; è calato negli ultimi 15 anni di 2,6 punti. In Irpinia nello stesso arco di tempo è sceso di due punti tondi, essendo passato da 10,3 del 2005 a 8,3 del 2020. Con tale ultimo valore, Avellino si piazza al 68esimo posto tra tutte le circoscrizioni italiane.

 

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