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    03/07/2024

Calo delle nascite, in Irpinia superata la media nazionale

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Economia_ista.jpgAVELLINO – L’ultimo rapporto dell’Istat sulla natalità in Italia ha evidenziato un preoccupante calo delle nascite. In tutto il Paese, nel 2020 rispetto all’anno precedente, sono nati 15 mila bambini in meno. Il fenomeno delle culle vuote si è ulteriormente accentuato nell’anno in corso; dai dati provvisori di gennaio-settembre le minori nascite sono già 12 mila 500, quasi il doppio di quanto se ne contarono nello stesso periodo del 2020. Le cause della denatalità, accentuata in questo periodo dall’epidemia da coronavirus, sono numerose; prima fra tutte la precarietà del lavoro. La difficoltà di trovare il cosiddetto posto fisso induce molte coppie a non mettere su famiglia.

Alla mancanza di lavoro stabile si aggiungono altri motivi quali, per esempio, gli scarsi aiuti statali a sostegno delle famiglie (è di queste ore il nuovo family act che introduce l’assegno unico universale per i figli a carico); l’immutata mentalità di alcuni imprenditori di considerare la maternità  come un peso per la loro azienda e, quindi, la preferenza accordata all’assunzione di manodopera maschile; la penuria di asili nido pubblici, colmata per una parte rilevante dall’infaticabile collaborazione dei nonni.

In provincia di Avellino il calo delle nascite è ancora più marcato giacché è aggravato dall’emigrazione che porta via proprio le classi di popolazione in età feconda. In Irpinia, infatti, nel 2020 sono nati appena 2.605 bambini, il 6,2% in meno dell’anno precedente. In tutto lo stivale, il calo della natalità si è fermato al 3,6%. Il tasso di natalità, vale a dire il numero di nati per mille abitanti residenti, da noi scende al 6,4 per mille, a fronte del 6,8 della media nazionale. E poiché nella nostra provincia anche il tasso di mortalità è più alto della media nazionale (12,7 morti per mille irpini residenti, a fronte dei 12,5 di tutt’Italia) ne consegue che per “crescita naturale” l’Irpinia perde nell’arco di un anno 6,3 persone per mille residenti, contro 5,6 dell’intero Paese. La perdita sale, al 10 per mille a causa dell’emigrazione: ben 4 punti in più della media nazionale.

A confermare il preoccupante livello raggiunto dalla denatalità nella nostra provincia, sovvengono altri due parametri: il numero medio di figli per donna (in Irpinia 1,09; in Italia 1,24) e l’età media delle madri al parto (Avellino 32,6 anni, Italia 32,2). Con questi valori l’Irpinia – che oggi conta 403 mila residenti – scenderà nell’arco di qualche anno sotto la soglia dei 400 mila abitanti, cifra che toccava alla fine dell’Ottocento, inizi del Novecento.

 

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