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    22/07/2024

Creare un’impresa? Crisi, pressione fiscale, stretta creditizia scoraggiano i potenziali imprenditori

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Economia_movimprese.jpgAVELLINO – Anche nella nostra provincia diminuisce la voglia di fare impresa. Emerge dall’ultima statistica trimestrale pubblicata da Movimprese, la banca dati allestita da Unioncamere e Infocamere sulla base delle risultanze del registro delle imprese tenuto dalle Camere di commercio. Nel 2011 c’era stato un leggero incremento del numero di aziende esistenti in provincia. Da gennaio a marzo scorso, invece, un netto calo.

Se è quasi fisiologica, osservando la serie storica, un’eccedenza di cancellazioni sulle iscrizioni, nel primo trimestre dell’anno, dovuta a ragioni burocratiche (di solito le cessazioni avvengono a fine esercizio, ma l’annotazione nel registro può essere fatta con qualche giorno di ritardo e, quindi, agl’inizi dell’anno successivo), è fuori dal normale la dimensione assunta dal saldo negativo in questo scorcio di 2012.  Ben 339 imprese in meno che diventano addirittura 544 se si conteggiano anche le cancellazioni d’ufficio (effettuate per quelle aziende che, dopo opportuni accertamenti, risultano non più in attività).

Era da una dozzina d’anni che non si aveva un saldo negativo così elevato. A seguito di queste perdite, la struttura dell’imprenditoria irpina conta, a fine marzo 2012, su 43.661 imprese, più di 2.300 in meno rispetto a quante ne furono conteggiate a settembre 2010, massimo storico per la provincia di Avellino. Una parte è stata eliminata a seguito delle accennate cancellazioni operate dall’ufficio, ma tutto il resto è dovuto, probabilmente, al fatto che, soprattutto le micro imprese, non riescono più a sopravvivere alla crisi dei consumi, alla pressione fiscale e alla stretta del credito.

Guardando alla forma giuridica con la quale è esercitata l’impresa, infatti, si vede che l’esodo maggiore si ha tra le ditte individuali. Sono, ora, poco più di 27.800 e rappresentano il 63,8% del mondo imprenditoriale irpino. Soltanto qualche anno prima il loro “peso” si avvicinava al 70%. Da notare che nel primo trimestre 2012, oltre a diminuire le ditte singole, è calato anche il numero delle società. È la prima volta che accade questo fenomeno e ciò non può non preoccupare perché significa che scompaiono anche le forme d’impresa più strutturate. A fine marzo scorso, infatti, nel registro tenuto dalla Camera di commercio erano registrate 15.818 società (di persone, di capitali, cooperative, ecc.): 140 in meno rispetto al 31 dicembre 2011.

Da aggiungere che l’eccedenza delle cancellazioni è un fenomeno comune a tutte le province italiane, ma il tasso registrato in Irpinia ( - 0,77%) è più elevato della media nazionale (-0,43%), di quella del Sud e delle isole (-0,52%) e della stessa media calcolata per l’intera Campania (-0,22%).

 

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