AVELLINO – In Italia continua a diminuire la natalità. Nel 2022 - i dati sono dell’Istat, l’istituto nazionale di statistica - hanno visto la luce 393 mila bambini; l’1,7% in meno dell’anno precedente. In Irpinia i nati vivi sono stati 2.598, più o meno lo stesso numero dell’anno prima. Ma da noi il fenomeno delle culle vuote era iniziato diverso tempo fa. Basti pensare che ad inizio millennio nella nostra provincia nascevano più di 4 mila bambini all’anno; 1.500 più di oggi. Ogni giorno nel 2000 da noi si affacciavano al mondo 12 neonati, 5 in più di quest’anno.
La diminuzione delle nascite, nel periodo 2000-2022, ha superato in provincia il 36%, contro il 28% di tutto il Paese. Soltanto una quindicina di province segna percentuali di calo più elevate di quella irpina. Bisogna ricordare che nel Centro-Nord a determinare livelli più alti di natalità è stato il contributo dato dalla maggiore presenza sul territorio della componente straniera; vi è una quarantina di province in cui i residenti provenienti dall’estero superano il 10% della popolazione complessiva; da noi tale aliquota si ferma al 3,2%.
L’Istat ha calcolato che nel 2022 in tutta la penisola i nati da entrambi i genitori stranieri hanno raggiunto il 13,5%, con punte superiori al 20% in alcune circoscrizioni del Nord. In provincia di Avellino i nati da coppie di stranieri ha sfiorato appena il 4%.
Tra i diversi aspetti della natalità, è interessante annotare che, su 100 bambini nati in tutta la penisola, 58 hanno visto la luce all’interno del matrimonio, 42 da genitori non sposati. Nella nostra provincia la percentuale di nati da genitori regolarmente coniugati sale al 71%; quella tra coppie di fatto è pari al 29%.
L’età media delle madri al parto è in Italia di 32,25 anni; in Irpinia sale a 33 anni tondi. Il tasso di fecondità, vale a dire il numero di figli per donna, è sceso ulteriormente: in tutto il Paese è pari a 1,25. Nella nostra provincia si ferma addirittura a 1,12.
