AVELLINO – Unioncamere, nel corso dell’ultima assemblea dei presidenti svolta ieri a Roma, ha presentato i dati sul movimento delle imprese nell’apposito registro tenuto dalle Camere di commercio. Avellino ne conta al 30 giugno 43.889; sono aumentate di 225 unità rispetto al 31 marzo precedente. Ma, nonostante questa crescita, non è stata ancora recuperato interamente il saldo negativo (700 imprese in meno) accumulato nel primo trimestre dell’anno. Quindi l’orditura imprenditoriale della nostra provincia si presenta meno fitta di quella dell’anno passato. I settori che hanno visto calare il numero d’imprese sono quello agricolo, l’industria e l’artigianato di produzione, il comparto edile. In tenue aumento risulta il numero di esercizi commerciali, mentre continuano a proliferare gli spacci di somministrazione di alimenti e bevande.
Anche il ramo dei servizi, che in passato aveva vissuto fasi di larga espansione, è in una fase di stagnazione. L’unico elemento positivo che si ricava dai dati di Movimprese, così si chiama la banca dati costruita in base alle risultanze dei registri camerali, è che ad una flessione delle ditte individuali si contrappone un incremento numerico delle società, sia di persone che di capitali. Ciò significa che il fragile apparato imprenditoriale irpino si sta fortificando giacché a imprese meno strutturate (ditte formate dal solo titolare) fa subentrare forme di gestione più articolate, quelle societarie, che richiedono un minimo di capitale.