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    03/07/2024

L’Irpinia al Vinitaly 2015

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Economia_vinitaly2015.jpgAVELLINO – La spedizione irpina è pronta a partire per il Vinitaly di Verona. A  sbarcare nella città scaligera saranno cento e più case vinicole della provincia di Avellino. Presenteranno alla maggiore fiera internazionale del vino - che, da domenica 22 marzo fino a mercoledì 25, attrarrà nella citta veneta migliaia di visitatori tra operatori del settore, buyers, delegazioni, semplici appassionati provenienti dai cinque continenti - le tre docg (il Taurasi, il Greco di Tufo e il Fiano di Avellino), la doc Irpinia con le sue diverse tipologie (una ventina) e le igp. Tre aziende, poi, metteranno in vetrina  i distillati.

Il grosso della pattuglia irpina (una settantina di imprese) esporrà i propri prodotti nel padiglione  Irpinia, hall A, allestito dalla Camera di Commercio di Avellino; il resto degli espositori irpini hanno stand autonomi, disseminati nei diversi padiglioni della fiera. Anche per questa edizione l’ente camerale avellinese ha preferito agire in maniera autonoma. Quindi,  non sarà presente nel padiglione della Regione Campania insieme alle altre quattro consorelle, ma con un suo maxi stand che occupa una superficie di ben 2.000 mq.

Sulla separazione è nata una disputa tra Regione Campania, Unioncamere Campania e Camera di Commercio di Avellino con reciproche accuse. L’ente camerale avellinese è tacciato di isolazionismo; Capone – presidente della Cciaa – replica sottolineando che il 75% delle cantine della provincia di Avellino ha manifestato la volontà di preferire una collettiva irpina a quella campana; quindi, l’ente camerale non poteva non assecondare una scelta operata dalla stragrande maggioranza delle case vinicole del territorio. Le cantine dissidenti ribattono che sarebbe stato preferibile, come accade nelle altre realtà territoriali del Paese, offrire un’immagine unitaria dell’enologia regionale, ubbidendo, peraltro, al vecchio detto che è l’unione a fare la forza. Peraltro, aggiunge qualcuno, molte case vinicole producono vini ottenuti da vitigni appartenenti a province diverse della stessa regione, circostanza, questa, che orienterebbe meglio il visitatore se tali case fossero ospitate sotto un tetto unico.

Comunque, al di là delle polemiche, c’è grande attesa tra gli addetti ai lavori per questa manifestazione, giunta alla 49esima edizione, che mai come quest’anno vuole essere una vera piazza d’affari all’insegna del business, peraltro alla vigilia dell’Expo di Milano. Le case vinicole irpine sperano in un incremento delle vendite che consenta loro di migliorare i risultati raggiunti nel 2014; anno in cui, dopo un periodo non certo esaltante, si sono registrate finalmente delle ottime performances. Dai dati Istat sul commercio con l’estero, infatti, si rileva che le esportazioni irpine  di  vino nel 2014 hanno sfiorato i 15 milioni di euro, segnando un incremento del 7,4% rispetto all’anno precedente. L’aumento si è avuto in quattro dei cinque continenti. Soltanto in Asia il nostro export (che colà sfiora appena il milione e mezzo di euro) ha fatto registrare una contrazione del 2,8%. In Europa le esportazioni di vino irpino sono cresciute dell’11,7% balzando da 7,6 milioni a 8,5. Quelle verso le Americhe sono lievitate del 3,2%, passando da 4,7 a 4,9 milioni. In Africa sono aumentate del 13% (ma nel continente nero il nostro export è del tutto marginale fermandosi allo 0,1% dell’export complessivo). In Oceania l’aumento è stato addirittura del 39%; nel continente dei canguri, però, l’Irpinia manda pochi cartoni, a giudicare dall’ammontare delle esportazioni pari a soli 103 mila euro.

In Europa i maggiori consumatori di vino irpino risiedono in Svizzera; in quel Paese si dirige quasi il 40% del nostro export europeo. La  Germania ne assorbe un altro 25%. Poi le percentuali dalla doppia cifra scendono a una sola. C’è il Regno Unito (7,6%), la Norvegia (6,7), i Paesi Bassi (3,7), il Belgio (3,6), la Francia (il 3%). Nelle Americhe, i vini dell’Irpinia hanno per mercato d’elezione gli Stati uniti; lì inviamo bottiglie per un valore di 4 milioni e 200 mila euro: l’86% dell’export complessivo verso il nuovo continente. Il Canada, con più di mezzo milione di euro, ne assorbe per l’11%. A distanza notevole il Brasile dove si dirige appena l’1,4% del vino indirizzato nelle due Americhe.

La viticoltura è una delle poste maggiori del bilancio agro-alimentare della nostra provincia; la quale manda oltre confine altre eccellenze: dall’olio alla pasta alimentare, dalle farine ai prodotti da forno, dalle nocciole alle castagne. A proposito, al Sol&Agrifood - che è la rassegna internazionale dell'agroalimentare di qualità che si svolge in concomitanza con Vinitaly per  promuove l'eccellenza olivicola ed agroalimentare sul mercato nazionale ed internazionale - sono presenti numerose imprese irpine a caccia di nuovi mercati all’interno e all’estero.

Il presidente della Camera di Commercio di Avellino, Costantino Capone, durante l’affollata conferenza stampa di questa mattina, ha illustrato gli eventi che si svolgeranno nel padiglione Irpinia. Tre gli appuntamenti di degustazione e accostamento cibo-vino. Verticali e parallele: esercizi di gusto – questo il titolo dato agli appuntamenti – vedrà la partecipazione di tre chef stellati che abbineranno le proprie creazioni culinarie alle tre Docg irpine. Francesco Apreda sposerà i suoi piatti al Fiano di Avellino; Renzo Dal Farra al Taurasi e Pino Cuttaia al Greco di Tufo.

A fare da guida lungo questo percorso sarà il giornalista Antonio Paolini, esperto in enogastronomia. Con il progetto WinePression, poi, durante i quattro giorni di fiera la Camera di Commercio di Avellino offrirà ai produttori del territorio un’occasione di confronto con le più importanti firme del giornalismo enogastronomico. Il Vinitaly 2015 offre una novità: ci sarà il FuoriSalone, vale a dire la possibilità di portare i prodotti fuori dalla fiera per proporli alla gente. Alcune aziende irpine parteciperanno all’iniziativa, andando in Piazza dei Signori, nel cuore di Verona, a  presentare ai veronesi e ai turisti le eccellenze dell’enologia irpina.

 

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