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    03/07/2024

Fiumi e invasi irpini sotto osservazione, i dati Anbi e Eipli

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L'oasi di ConzaCONZA DELLA CAMPANIA – Fiumi e invasi irpini sotto osservazione in questo scorcio di fine estate, caratterizzato da una scarsità di precipitazioni che sicuramente influisce sulla portata d'acqua. Il bollettino emesso oggi dall'Anbi (Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) della Campania fornisce i dati che testimoniano la diminuzione dei livelli idrometrici dei principali fiumi e invasi della Campania, su base settimanale. Buone notizie, però, vengono dal Sele, con i dati delle tre stazioni (anche quella di Contursi, più vicina all'Irpinia) che testimoniano, non solo a livello settimanale, una condizione di incremento della portata d'acqua.

Nell'ultima settimana, ad esempio, l'incremento è stato di 158 centimetri, anche se di -4 rispetto a sette giorni prima. Ma è il dato complessivo del fiume Sele che lascia ben sperare. Infatti i valori di misurazione rimangono su livelli più elevati rispetto all'ultimo quadriennio.

Diverso il discorso che riguarda il “grande malato” dei fiumi irpini, il Sabato, dove – come si sa – si registrano livelli di inquinamento che preoccupano su base regionale, facendo finire l'area della Valle del Sabato tra le tre campane più pericolose sotto il profilo ambientale. Ritornando alla questione della portata d'acqua, si coglie alla stazione di rilevamento di Atripalda, nella giornata del 13 settembre, una diminuzione di 2 centimetri, con la tendenza di -1  cm rispetto alla settimana scorsa.

Per il fiume Calore i rilevamenti di Anbi Campania si riferiscono alle stazioni di Benevento (Ponte Valentino) e Solopaca, rispettivamente di + 34 centimetri e – 127 centimetri.

Infine l'invaso di Conza della Campania, del fiume Ofanto, sotto osservazione dell'Eipli (Ente per l'Irrigazione della Puglia Lucania e Irpinia): la misurazione registra un volume complessivo di 21,4 milioni di metri cubi d'acqua alle ore 12 del 13 settembre. Nella misurazione precedente, dell'8 settembre, si notava una diminuzione di poco più di 500mila metri cubi rispetto al 6 settembre. Occorrerà vigilare in autunno per capire quanto influiranno le prime, copiose precipitazioni piovose.

 

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