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    03/07/2024

Castelvetere, la fede e la tradizione del pane alla festa della Madonna

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Irpinia12_castel_vetere.jpgCASTELVETERE SUL CALORE – Quanto conti per un castelveterese la festa della “sua” Madonna delle Grazie è difficile dirlo. È una tradizione che si tramanda ormai da secoli e che cattura talmente tanto chi è nato in questo Comune dell'Irpinia dal “costringerlo” a tornare in paese ogni 28 aprile. Dal Nord o dall'estero. È un momento di fede e tradizione, uno dei tanti che si vivono nei Comuni della provincia di Avellino, e che costituiscono un forte tratto identitario.

È la festa della Madonna che viene ricoperta momentaneamente dall'oro degli abitanti di Castelvetere sul Calore, così come le “sponziatrici”, ovvero le dispensatrici del pane benedetto che viene portato fin nelle campagne rurali. Si tratta di piccoli taralli che si mangiano alla celebrazione della festa e sono il simbolo della festa in onore della Madonna che da sempre protegge questo paese e i suoi abitanti.

È bellissimo vedere le piccole dispensatrici, vestite di bianco come piccole spose e con il petto e le braccia completamente ricoperte d'oro, affiancate da un “guardiano” munito di bastone ed un carabiniere di scorta, offrire ai residenti il “pane” portato in grandi ceste poggiate sulla testa. Suggestivo è anche il ritiro dei “tortani”, così vengono chiamati i tarallini, in chiesa. Un'enorme montagna di pane benedetto che, con il passare delle ore, si assottiglia sempre più. Segno che i fedeli affluiscono e portano via, dopo le celebrazioni eucaristiche e la processione, un simbolo di unione alla propria Madonna.

Un culto antico, si dice che affondi le sue radici nella notte dei tempi, quando la Madonna andò in sogno ad una vecchina del luogo dicendole il posto dove voleva che fosse edificata la chiesa in suo onore. Il giorno seguente, il 28 aprile, quel luogo era ricoperto da un'anomala neve per la stagione primaverile. Di qui l'impegno dei castelveteresi ad edificare quella chiesa ed onorarla nei tempi a seguire.

Da due anni, causa Covid, la festa ha perso un pizzico di quel fascino totalizzante: non ci sono i tradizionali tarallini con le dispensatrici, ma comunque ci sarà la processione con la Madonna. Il 28 aprile, dunque, è tradizione recarsi a Castelvetere sul Calore, paese del Carnevale e del buon vino, per lasciarsi pienamente coinvolgere dalla forte dedizione popolare, in nome di un culto cattolico così forte.

 

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