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    03/07/2024

Museo della civiltà normanna, il sindaco Franza risponde al Cesn. Chiesto incontro

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Irpinia7_ariano_comune.jpgARIANO IRPINO – Questa la lettera di risposta del sindaco di Ariano, Enrico Franza, al Cesn in merito al museo della civiltà normanna.

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Egr. Prof. Giuseppe Muollo, il Cesn, Centro Europeo Studi Normanni, come è noto, è un riferimento internazionale per studiosi e ricercatori e rappresenta un orgoglio per tutta la comunità arianese, costituendo una presenza attiva nella vita culturale della città.

L'amministrazione comunale ha sempre manifestato la volontà non solo di valorizzare questo importante centro di cultura, ma anche di favorire un più adeguato, funzionale e consono utilizzo degli spazi destinati al Cesn, attraverso un intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria, che ha reso di fatto agibile la struttura. Un intervento, quest'ultimo, teso a scongiurare ogni ipotesi di trasferimento in altre sedi che non fossero ubicate nel nostro Comune, e che avrebbe determinato un lungo percorso di incertezze piuttosto che la valorizzazione di una istituzione già affermata come luogo identitario e prestigioso.

Detto questo, non posso non ritenermi altrettanto rammaricato, financo amareggiato, per il tenore delle Sue parole, oltre che per il loro contenuto, perché non rendono giustizia, a mio avviso, non solo al percorso di condivisione, di scelte e decisioni, sin qui intrapreso tra il Cesn e l'amministrazione comunale, ma anche alla disponibilità che quest'ultima ha mostrato nell'andare incontro a tutte le richieste del Centro europeo, ivi compresa quella di trasferire il Museo della Civiltà Normanna presso il Palazzo Bevere-Gambacorta. Richiesta motivata, sì, da una parziale agibilità della sede, a cui, con un intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria di importo pari a ?. 30.000,00, si è provveduto a porre rimedio, rendendo di fatto agibile la struttura, ma anche e soprattutto dall'esigenza di maggiori spazi progettati ad hoc per le più moderne esigenze di fruizione e idonei ad accogliere il vasto patrimonio museale, in prospettiva anche di un incremento della collezione, unica nel suo genere, di armi in asta. Questo era l'accordo, tanto da aver indotto l'amministrazione comunale a recepire incondizionatamente la volontà del Cesn in una delibera di giunta comunale n. 217 del 16 settembre 2021 che approvava, unitamente all'accordo di trasferimento, un nuovo schema di convenzione, condiviso in ogni sua parte.

Un percorso interrotto inopinatamente da una nuova volontà, palesata per le vie brevi, di restare nella sede attuale del castello, perché agibile e idonea, in seguito agli interventi di manutenzione menzionati. Inoltre, in merito alle presunte inadempienze del Comune, da Lei segnalate, voglia condividere con il sottoscritto il dispiacere nel constatare la perdurante chiusura del Museo, da imputare esclusivamente al Cesn in quanto, a norma dell'art. 3 della convenzione in essere, "viene demandata direttamente al Cesn l'organizzazione e la gestione del servizio di apertura al pubblico e chiusura dei locali (..)".

Le Sue parole, tuttavia, suscitano in me ancor più amarezza, in quanto appaiono noncuranti di un elemento di verità che ritengo debba essere, questo sì, deferito al libero e democratico esercizio di pensiero della comunità arianese, e che riguarda il contenuto del nuovo schema di convenzione che, contrariamente all'accordo in essere, prevede non solo una più equa distribuzione degli obblighi a carico delle parti, ma anche un più congruo compenso per l'incarico di direttore da Lei svolto.

Ciò non di meno, sono certo che il Suo rammarico pesa quanto la mia amarezza nella misura in cui voglia unirsi al mio augurio di considerare le nostre parole figlie di un equivoco e preludio di una rinnovata e fiduciosa collaborazione istituzionale per la quale, sin da ora Le confermo l'assoluta disponibilità dell'amministrazione comunale a garantire, come da accordi, il trasferimento del Museo della Civiltà Normanna, unitamente al Cesn, presso il Palazzo Bevere-Gambacorta.

Aggiornamento del 17 agosto 2022, ore 19.00 - Illustre sindaco – scrive Giuseppe Muollo, direttore del Museo civiltà normanna – desidero innanzitutto ringraziarla, anche a nome degli studiosi soci del Cesn, delle parole di apprezzamento verso l’impegno culturale e sociale profuso dal sodalizio in questi trent’anni e della rinnovata volontà di collaborazione.

Con doverosa franchezza non posso però fare a meno di rilevare che la Sua risposta non solo ricostruisce in modo del tutto inesatto la vicenda Museo, ma continua puntualmente a prospettare ipotesi varie, nessuna delle quali ha però i caratteri dell’operatività concreta. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il Museo è chiuso da tempo, deprecabilmente anche in questi mesi estivi che sarebbero stati di massima affluenza, e ciò certamente non per responsabilità del Cesn che, con la messa a disposizione del suo patrimonio museale, ha fatto la sua parte.

La decisione di scriverle l’ultima lettera, che fa seguito ad una precedente di due mesi fa, è nata dal silenzio totale da parte Sua.

Ma veniamo ai fatti. La disastrata condizione dei locali del Castello nei mesi scorsi (con danni reali a taluni reperti: il mantello di Ruggero II bagnato, sottoposto ad un delicato restauro; pergamene accartocciate), indusse ad ipotizzare il trasferimento a Palazzo Bevere-Gambacorta, senza che però mai sia stato realmente reso agibile (ancor’oggi è sede di altre funzioni). Intanto, dopo che, meritoriamente, è stata ripristinata l’agibilità del Castello, abbiamo provveduto a rimettere ogni cosa al suo posto e il Museo avrebbe già da subito potuto tranquillamente riaprire, se il Comune avesse provveduto a mantenere fede agli impegni assunti con la convenzione stipulata con il Cesn, in scadenza nel 2028, come si era convenuto nell’ultimo incontro di qualche settimana fa.

Questi, per rinfrescare reciprocamente la memoria, gli impegni assunti in convenzione dal Comune: fornire il personale di sala, assicurare il funzionamento dell’impianto di condizionamento, provvedere all’installazione di sistemi di videosorveglianza e all’assicurazione dei reperti. Niente di tutto ciò è stato fatto dal Comune. Quanto all’ipotesi di nuova convenzione, da Lei adombrata, essa, poiché di fatto mira a caricare il Cesn di gran parte delle spese di funzionamento del Museo non è accettabile e per questo non è stata mai sottoscritta dal Cesn.

Il Cesn, giova ribadirlo offre in fruizione pubblica il suo patrimonio museale e ciò dovrebbe essere accolto con grande apprezzamento, senza altro chiedere.

La invito, infine, a considerare che, senza inseguire chimere, niente è più consono al Castello normanno, che ospitare il Museo della civiltà normanna. Credo comunque che, in spirito costruttivo, sia opportuno incontrarsi per porre fine a questa incresciosa situazione.

 

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