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    03/07/2024

La crisi/Le uve della Valle del Calore senza compratore, Cia chiede incontro con prefetto

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Irpinia12_cia_uve.jpgPATERNOPOLI – “La difficoltà manifestata dei centotrenta viticoltori dell’areale della Valle del Calore che dal 1° di agosto sono senza un committente apre una questione di ordine sociale, pertanto Cia Avellino ha già presentato formale richiesta di un incontro al prefetto di Avellino Paola Spena per l’apertura di un tavolo di crisi”. Così Stefano Di Marzo, presidente della Confederazione italiana agricoltori di Avellino, che questa mattina ha incontrato i giornalisti unitamente al presidente di Cia Campania Raffaele Amore e al rappresentante zonale di Cia Paternopoli Mario Cresta.

Obiettivo della Confederazione irpina è quella di coinvolgere l’intero tessuto produttivo e imprenditoriale, dalle grandi cantine alle cooperative, per mitigare il problema e garantire la vendita di 25 mila quintali di uve da aglianico, che come ha spiegato Di Marzo “corrispondono ad un anno intero di lavoro e sacrifici, e che non può prestare il fianco a speculazioni. Vogliamo vendere l’uva e conservare il posizionamento del trattamento economico degli anni precedenti”.

Ma oltre a intervenire per una risoluzione immediata e frenare un eventuale impatto negativo su centotrenta famiglie del territorio, Cia Avellino guarda ad un orizzonte più ampio, che contempla la definizione di una nuova governance del mondo del vino.

La convocazione della conferenza stampa arriva a seguito di una riunione molto partecipata a Paternopoli, dove una delegazione di viticoltori ha presentato la problematica ed esposto la questione. La storica azienda che comprava le uve da aglianico dai viticoltori in questione ha annunciato l’interruzione dell’acquisto, esponendo di fatto un areale che comprende i Comuni di Paternopoli, Montemarano e Castelfranci ad un impoverimento complessivo.

Intanto il presidente di Cia Campania Raffaele Amore conferma il supporto ai viticoltori, ma sottolinea l’impegno a evitare speculazioni sul prezzo delle uve, che poi potrebbe invece estendersi a tutto il comparto regionale: “Ci attiveremo al tavolo verde regionale per monitorare la campagna vitivinicola e

stabilire le azioni da mettere in campo. Siamo pronti a fare la nostra parte per risolvere questa emergenza, ma saremo a lavoro per mettere in campo azioni strategiche tese a costruire una governance del sistema vinicolo regionale, comprensivo di una strategia di marketing promozionale e commerciale, e di una organizzazione complessiva della filiera” ha spiegato.

Aggiornamento del 22 agosto 2022, ore 9.39 - Centotrenta conferitori di uva da Aglianico dell’areale di Paternopoli restano senza committente. La grande azienda che da anni acquistava le uve pregiate della Valle del Calore il 1° agosto ha disdetto la commessa. Così circa 25 mila quintali di uve spalmate tra i viticoltori di Paternopoli, Castelfranci e Montemarano restano invendute.

Impegnata sul campo ad arginare un problema di ordine sociale è la Cia Avellino guidata da Stefano Di Marzo che ha recentemente incontrato una rappresentanza di vignaioli per affrontare la questione. Il recente incontro promosso a Paternopoli, alla presenza del rappresentate della sede zonale Mario Cresta, ha fatto emergere la criticità di una condizione che interessa l’ordine pubblico e l’urgenza di individuare una soluzione che possa risolvere il problema, ma anche immaginare una governance strutturale del mondo del vino irpino.

Per risolvere la questione, che interessa ben 130 famiglie, il presidente Di Marzo punta al coinvolgimento trasversale degli stakeholders, oltre alla politica e ai rappresentanti istituzionali. Cia Avellino denuncia la situazione e anticipa la richiesta di un incontro formale al prefetto di Avellino Paola Spena per rappresentare a lei la crisi aperta nel comparto e chiedere l’istituzione di un tavolo di crisi.

“Il nostro obiettivo è quello di arginare il problema e individuare una soluzione che consenta ai produttori di vendere le uve prodotte, ma anche di coinvolgere tutte le associazioni di categoria, chi ha esperienza nella cooperazione, cantine e aziende vinicole della provincia, per valutare nuovi percorsi da intraprendere e favorire un passo in avanti nella strutturazione di una governance”, spiega il presidente Di Marzo.

Oltre ai portatori di interesse, Cia Avellino chiede l’intervento anche della politica e dei rappresentanti regionali. “Lo stato di crisi dei conferitori non deve produrre speculazione da parte di aziende disposte a comprare. Vogliamo vendere l’uva e conservare il posizionamento del trattamento economico degli anni precedenti”, continua.

Cia Avellino annuncia la convocazione di una conferenza stampa per rendere manifesti tutti i dettagli della crisi aperta nel comparto del vino, per aprire una battaglia “di buon senso” come la definisce il presidente Di Marzo, “e che risponde alle istanze degli agricoltori”.

Aggiornamento del 23 agosto 2022, ore 15.19 - Giovedì 25 agosto ore 11.00 al circolo della stampa di Avellino il presidente di Cia Avellino Stefano Di Marzo, il presidente di Cia Campania Raffaele Amore e il rappresentante di Cia Paternopoli Mario Cresta incontrano i giornalisti.


 

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