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    03/07/2024

Carceri irpine, il report del garante regionale

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Irpinia7_arian_carcere.jpgARIANO  IRPINO – Non è una situazione semplice quella delle carceri irpine. Lo dice la relazione semestrale che è stato diffusa oggi dal Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive delle libertà personali, Samuele Ciambriello, e che si riferisce al periodo tra gennaio e il giugno del 2022. Il report è sugli istituti irpini di Avellino, Ariano Irpino, Sant'Angelo dei Lombardi e Icam (Istituto custodia attenuata per le madri) di Lauro. Individuate le criticità principali, conteggiate in un numero che appare già di per sé significativo: 1.262. Ci troviamo, infatti, di fronte ad infrazioni disciplinari, aggressioni tra detenuti e nei confronti del personale della polizia penitenziaria, tentativi di suicidio e scioperi della fame.

Il report è stato presentato proprio ad Avellino da Samuele Ciambriello che ha evidenziato la “carenza strutturale”, in particolare, del carcere di Ariano Irpino. Una situazione talmente complicata, nell'istituto del Tricolle, che “rende molto problematica – dice la nota – la gestione dei detenuti e il loro stesso diritto a trattamenti in nome della dignità”. Problemi anche a Sant'Angelo dei Lombardi, dove si registra la mancanza di medici psichiatrici in grado di affrontare le problematiche dei detenuti e di una struttura pediatrica presso l'Icam di Lauro, dove si trovano diversi minori insieme alle madri detenute. E per quanto riguarda le strutture sportive “è inutilizzato e non utilizzabile” il campo sportivo del carcere di Avellino che costituirebbe una buona valvola di sfogo nelle ore d'aria dei detenuti. Struttura sportiva che invece manca del tutto ad Ariano Irpino.

Come si vede una situazione assai complessa, soprattutto per il sovraffollamento di alcuni degli istituti che rende impari il rapporto tra detenuti e polizia penitenziaria. Ciò non toglie che ci sia grande abnegazione del personale e dei volontari che operano all'interno degli istituti di pena della nostra provincia: tra l'altro spesso gli agenti sono il terminale delle proteste dei detenuti, con ferimenti e tentativi di sequestro. E a proposito dei volontari Ciambriello ha sottolineato come quelle di Caritas, cooperative e associazioni varie siano assolutamente delle buone prassi. Insomma, conclude Ciambriello, “il carcere non può mai essere considerato la discarica della società”.

 

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