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    03/07/2024

Una pandemia medievale, rinviata la presentazione del libro di Francesco Barra

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Cultura7_ariano_barra.jpgARIANO IRPINO – La presentazione del libro "Una pandemia medievale" di Francesco Barra, in programma oggi, 27 novembre alle ore 17.30, presso il Museo della Civiltà Normanna di Ariano Irpino, è rinviata a data da destinarsi.

Agggiornamento del 21 novembre 2023, ore 18.55 - È in programma lunedì 27 novembre ad Ariano Irpino, presso il Museo della Civiltà normanna di via Pasquale Stanislao Mancini, la presentazione di “Una pandemia medievale. Regno di Napoli e Principato Ultra tra peste nera e crisi del Trecento”,  il volume di Francesco Barra, già professore ordinario di Storia moderna presso il Dipartimento di studi umanistici dell’Università degli Studi di Salerno, edito da Terebinto.

Ad introdurre i lavori sarà Giuseppe Muollo, direttore del Museo della Civiltà normanna. A discuterne con l’autore sarà Ortensio Zecchino, presidente del Cesn, Centro europeo di studi normanni.

“La storia – scrive Francesco Barra nell’introduzione (cfr. L’Irpinia del 21 agosto 2023 Una pandemia medievale) – come insegna Benedetto Croce, è sempre contemporanea, e questa considerazione contribuisce a dare la ragione di questo libro. La prima parte è nata infatti sulla spinta della pandemia del Coronavirus, con tutti gli sconvolgenti fenomeni annessi e conseguenti. Di qui è derivata la necessità di una riflessione sul suo precedente, remoto ma diretto, e soprattutto relativamente ben documentato: la peste nera del 1348. Quella pandemia non rappresentò soltanto una calamità sanitaria e un disastro demografico ma una vera e propria tragedia, che investì – e persino minacciò di travolgere – la società dell’Europa tardo-medievale, stravolgendone, oltre che le strutture, anche i capisaldi etici e morali, indebolendo e spesso addirittura rescindendo i legami fondamentali su cui quella società era fondata. Con il venir meno di questi vincoli, sotto l’urto della morte di massa, l’intera società intraprese un collettivo processo di atomizzazione individualistica ed egoistica, finalizzata esclusivamente alla sopravvivenza fino alle conseguenze più estreme, come ben ci descrivono Boccaccio e i cronisti contemporanei. La morte anonima e di massa, concentrata per di più in poche settimane, di una enorme parte della popolazione, provocò infatti un impatto antropologico e psicologico sconvolgente e devastante”.

 

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