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    03/07/2024

De Luca-Severino, le mosse della politica

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Vincenzo De LucaAVELLINO – Archiviata la campagna elettorale in Campania, con la significativa vittoria di Enzo De Luca sull'uscente Stefano Caldoro, nel centrosinistra si ragiona sul da farsi, soprattutto in merito all'applicazione della legge Severino.

Il recente colloquio tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi ed il neo presidente della Regione più importante del Sud ha fugato ogni dubbio sull'emanazione di leggi ad personam per eludere la normativa vigente. Quando scatterà la Severino, al momento della proclamazione degli eletti e, in una seconda fase, quando l'ex sindaco di Salerno presenterà la giunta al Consiglio regionale con relativo vicepresidente facente funzioni De Luca sarà sospeso per diciotto mesi. Competente per decidere è la giurisdizione civile con i suoi tempi: d'altronde l'elettorato era consapevole di ciò, prima delle elezioni sul punto si era pronunciata la Cassazione.

Chi sarà allora il vice prescelto per l'interregno? De Luca gradirebbe il fido parlamentare Bonavitacola, si fanno i nomi anche della segretaria regionale del Pp Tartaglione, dell'ex rettore dell'Università di Fisciano Pasquino, della consigliera anziana,  l'irpina Rosetta D'Amelio.

Il neogovernatore, anche se rivendica autonomia, auspicando un governo della società civile, sarà molto attento agli equilibri territoriali, oltre che partitici, nella composizione della squadra. Ha stravinto in provincia di Salerno ed Avellino, ha vinto di misura in quella di Benevento, ha perso, contenendo il risultato, in quelle di Napoli e Caserta.

Così come sostiene l'uscente Caldoro decisivi per la vittoria sono risultati i voti dei cosentiniani e di De Mita. È sicuramente una cattiveria paragonare i consensi degli amici di D'Anna con quelli del leader di Nusco, che con una zampata volpina, all'ultimo minuto, ha ricollocato la sua azione politica nel centrosinistra, ricevendo dalla “sua” Irpinia una notevole ricompensa in percentuali elettorali. Con il suo 2%, il 7 in provincia di Avellino l'Udc è risultato determinante per la vittoria finale. Cala il Pd nel quale si preannunciano guerriglie, eroso anche dal consenso delle liste civiche collegate al presidente, con Iannace eletto e la buona performance di Todisco,  e sempre stando all'Irpinia ottengono lusinghieri risultati i cinquestelle.

Scompare la sinistra e si apre un processo nel centrodestra con Sibila contro Gambacorta, l'astro nascente del polo. Un capitolo a parte meriterebbero le ripercussioni che il voto potrebbe avere sulla stabilità del Comune di Avellino. Con Festa in ascesa, Foti, Petitto e De Stefano accusati di essersi poco impegnati per il loro padrino (politico) De Luca, quello irpino, non eletto in prima battuta. Ma di questo parleremo nei prossimi articoli.

 

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