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    03/07/2024

L’intervento/Arpac: il bilancio di un triennio di gestione commissariale

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Stefano SorvinoNAPOLI – Alla cessazione dell'incarico di commissario straordinario dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente - conferitomi nel marzo 2017 - per assumere le funzioni odierne di direttore generale, ho rassegnato un bilancio di fine mandato al governo regionale di cui provo a riassumere qualche spunto saliente.

Arpa Campania, operativa da circa venti anni, è costantemente impegnata in una serie di azioni inerenti la vigilanza, l'ispezione e il controllo sulle fonti puntuali e diffuse di inquinamento; il campionamento e l'analisi di matrici ambientali, la gestione di reti di monitoraggio, il supporto alla prevenzione sanitaria collettiva in materia di acque ad uso umano ed alimenti, il sistema informativo ambientale, ecc.

Nell'ultimo triennio è stato garantito dalla gestione commissariale il riequilibrio economico-finanziario dell'Arpac, pur nella parsimonia delle risorse assegnategli dalla Regione (attraverso una piccola quota del fondo sanitario regionale) a fronte del crescente ruolo istituzionale delle agenzie ambientali, delle ulteriori attività e deleghe assegnate, dei nuovi compiti e funzioni ricevute. Le competenze dell'Agenzia sono oggi esercitate con riferimento ai più svariati tematismi: risorse idriche, qualità dell'aria, rumore, radiazioni ionizzanti, campi elettromagnetici, rifiuti, suolo e siti contaminati, amianto, rischi industriali, acque ad uso umano, legionella, polline aereodisperso, Ogm, ecc.

Nel contesto nazionale Arpa Campania risulta tra le agenzie più oberate di responsabilità di carattere ordinario e straordinario, operando in una delle regioni più popolose d'Italia, di notevole estensione e complessità morfologica e, soprattutto, la prima per densità demografica, con un territorio caratterizzato da un'alta concentrazione di pressioni insediative, sorgenti inquinanti ed emergenze ambientali storiche (e, in alcuni casi, ancora attuali).

Tuttavia l'organico agenziale di fatto risulta del tutto sottodimensionato, soprattutto per la componente tecnica, se solo si pensa che è costituito da circa 535 unità a fronte delle attività istituzionali e delle deleghe odierne, laddove già nel lontano 2006 si prevedeva un organico (mai realizzato) di 784 unità per far fronte alle esigenze funzionali di  allora, oggi di molto incrementate. Nel corso degli ultimi anni si sono susseguite norme statali e regionali che in crescendo hanno attribuito ad Arpac sempre più ampie competenze, soprattutto nel settore dei controlli e monitoraggi, senza mai prevedere l'assegnazione corrispondente di risorse finanziarie ed umane.

Nella fase iniziale le attività dell'Agenzia attenevano principalmente il supporto alla sanità (65%) mentre il 25% riguardava Regione, Province, enti locali ed autorità giudiziarie ed il restante 10% riguardava attività svolte per conto terzi. Oggi, a seguito della continua evoluzione della materia, i tematismi propriamente ambientali risultano preminenti rispetto a quelli di supporto alla sanità si configura molto consistente il lavoro effettuato per conto della Regione, oltre alle sempre crescenti collaborazioni e consulenze rese alle autorità giudiziarie ed agli organi di polizia in materia di illeciti ambientali.

Il quotidiano impegno degli operatori dell'Arpac si svolge peraltro in un contesto esigente e talvolta incandescente di attenzione mediatica e di provata sensibilità dell'opinione pubblica, che richiede un'adeguata capacità di comunicazione ambientale, resa in tempo reale e con certezza di dati.

Nell'ultimo triennio si è pienamente riequilibrata la gestione finanziaria dell'ente, grazie ad una rigorosa politica di razionalizzazione della spesa, di incremento di attività autofinanziate e, soprattutto, ad una incisiva azione di recupero crediti, senza gravare la Regione di oneri aggiuntivi e debiti fuori bilancio. Al tempo stesso si sono create le condizioni per avviare il reclutamento di personale di comparto e dirigenziale, soprattutto di profilo tecnico, mediante mobilità, concorsi, scorrimenti di graduatorie, stabilizzazioni, ecc., oltre all'avvio di un massiccio processo di valorizzazione delle professionalità interne.

Sono state implementate una serie di innovazioni gestionali ed organizzative, che hanno ammodernato e riqualificato il profilo istituzionale dell'Agenzia, a partire dalla costruzione ex novo del ciclo della perfomance al potenziamento dell'"anticorruzione", dalla valutazione dei dirigenti al perseguimento del benessere organizzativo, dal rinnovo di una serie di organi e di incarichi alla rivisitazione delle fonti regolamentari, ecc. È stato dato forte impulso al processo di digitalizzazione dell'Agenzia che si presenta oggi tra gli enti  più avanzati nello sviluppo dei sistemi informativi ed informatici, in applicazione del codice dell'amministrazione digitale e dei piani triennali per l'informatica nella pubblica amministrazione.

È stata risanata e messa a norma la società partecipata Arpac Multiservizi srl, precedentemente soffocata da una pesantissima situazione debitoria, di cui l'Agenzia è socio unico, che svolge in house servizi strumentali a supporto operativo della stessa Agenzia. L'Arpac partecipa attivamente ai lavori ed alle iniziative del sistema nazionale di protezione ambientale, ha promosso una serie di partenariati tecnico-scientifici e si è inserita in tavoli regionali e nazionali di notevole qualificazione, oltre al conseguito rafforzamento del sistema di comunicazione ed informazione ambientale anche attraverso l'arricchimento e l'integrazione del sito istituzionale.

Naturalmente il principale impegno è stato rivolto all'obiettivo del miglioramento e potenziamento quali/quantitativo della produzione tecnica agenziale, nonostante le carenze di risorse professionali e strumentali rispetto ai fabbisogni di intervento che si manifestano quotidianamente su tutto il territorio regionale. I programmi delle attività agenziali, adottati nel triennio commissariale - in coerenza con gli indirizzi regionali e nazionali - sono stati orientati verso la intensificazione dei controlli sulle pressioni ambientali più significative: autorizzazioni integrate ambientali (Aia), scarichi industriali in acque superficiali, scarichi in fognature di insediamenti con produzioni impattanti, aziende a rischio di incidente rilevante (Arir, ecc. ...).

Arpac gestisce una serie di reti di monitoraggio e sistemi modellistici, con valutazione e previsione dello stato dell'ambiente sul territorio regionale, in particolare mediante il presidio di sei reti per la sorveglianza delle matrici ambientali acqua ed aria, con 52 centraline – 10 delle quali ubicate presso gli Stir – e 5 laboratori mobili per la qualità dell'aria. Inoltre gestisce 157 stazioni di monitoraggio per le acque superficiali, 220 per quelle sotterranee, 328 punti di prelievo per la balneazione, circa 100 stazioni per le acque marino-costiere e 200 per la Marine strategy, anche disponendo di una flottiglia della Unità mare costituita da un battello oceanografico e da una serie di natanti per il campionamento della balneazione. Complessivamente ogni anno è garantita la effettuazione di circa 20.000 campionamenti con 300.000 parametri analizzati e circa 6 milioni di misure in automatico.

Le attività di monitoraggio sulle diverse tematiche ambientali prevedono anche puntuali servizi di informazione alla cittadinanza mediante la emanazione di indici qualità dell'aria e bollettini meteo-ambientali, elaborazioni di modellistica e quant'altro. Tra i servizi innovativi resi di recente al pubblico per la conoscenza dei risultati dei monitoraggi, si segnala la prima App di Arpac per smartphone per l'accesso ai dati sulla balneabilità delle coste e la seconda inerente quelli sulla diffusione dei pollini nelle province campane, molto utile per le persone soggette ad allergia.

Oltre alla funzione di monitoraggio, vengono espletate massicce attività di vigilanza e controllo ambientale delle pressioni e degli impatti, con circa 6.000 ispezioni complessive – 350 riguardanti gli impianti in Aia, circa 90 le Arir, le restanti per Aua, siti contaminati, rifiuti e supporto alle autorità giudiziarie con circa 26.000 campioni prelevati e 1.000 misure effettuate (agenti fisici). In particolare l'Agenzia ha effettuato oltre 100 controlli sulle cosiddette "ecoballe" in fase di rimozione, in applicazione di convenzioni sottoscritte con la Regione.

Si è consolidato il ruolo essenziale dell'Arpac, sia in termini operativi che di orientamento tecnico-scientifico, nelle attività previste dalla legislazione speciale su "Terra dei fuochi" – in collaborazione con i carabinieri forestali ed altri enti – soprattutto con le attività di campionamento, classificazione e controllo dei terreni agricoli potenzialmente contaminati di una serie di Comuni delle province di Napoli e Caserta (come ad esempio Giugliano, Villa Literno e Caivano).

Sono state eseguite circa 200 asseverazioni di atti prescrittivi effettuati da organi di controllo, nelle attività di repressione degli illeciti ambientali, e sono stati garantiti oltre 300 interventi in emergenza o su segnalazione di inconvenienti ambientali o potenziali gravi rischi. Continui ed impegnativi sono stati gli interventi straordinari di monitoraggio ambientale in emergenza attivati dall'Arpac a seguito di frequenti incendi che, soprattutto in periodo estivo, hanno interessato impianti di rifiuti e stabilimenti produttivi (come a Pianodardine nel settembre 2019) per verificarne conseguenze e ricadute sull'ambiente circostante.

Sono stati emessi circa 4.000 rapporti tecnici e pareri, a seguito di apposite istruttorie, riguardanti impianti Aia, valutazioni ambientali per il rilascio di Via/Vi/Vas, tematiche Arir, agenti fisici, rifiuti, siti contaminati e terre e rocce da scavo, soprattutto a supporto degli uffici regionali, anche per procedimenti autorizzatori di significativo rilievo.

Nel triennio 2017/2020 sono stati quasi 90.000 i campioni di ingresso nella rete laboratoristica agenziale, che opera con laboratori ripartiti nell'ambito dei cinque Dipartimenti provinciali dell'Arpac per lo svolgimento di prove analitiche accreditate. L'Agenzia, nonostante le gravi carenze di personale tecnico, ha incrementato nell'ultimo triennio le specializzazioni riguardanti composti microinquinanti presenti su prodotti, suoli, rifiuti e, in generale, sulle matrici ambientali contaminate; fitofarmaci; fibre di amianto presenti sui rifiuti, su materiali vari e di risulta; indicatori di radioattività ed isotopia; ricerca di legionella su matrici ambientali; tossicologia industriale, analisi laboratoristiche ed eco-tossicologiche.

Tra le svariate attività dell'Agenzia si evidenzia il biomonitoraggio dei pollini, le azioni relative alle bonifiche dei siti contaminati – a partire dai due siti di interesse nazionale di Napoli Orientale e Bagnoli Coroglio – la predisposizione di una serie di linee guida per la regolamentazione di materie ambientali, quelle le attività per il consumo di suolo e la carta della natura, il progetto relativo al monitoraggio delle emissioni odorigene, il concorso ad iniziative scientifiche volte a valutare la correlazione tra gli inquinanti ambientali e l'emergenza Covide.

In definitiva il prosieguo in via ordinaria delle funzioni di direzione generale dovrebbe consentire il consolidamento del percorso di rilancio della Agenzia già avviato nell'ultimo triennio al fine di offrire alla comunità territoriale della Campania prestazioni di tutela ambientale sempre più avanzate, efficaci ed incisive.

*Direttore generale Arpa Campania

 

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