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    03/07/2024

Esimio presidente De Luca, se non fosse…

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Attualita12_robot_da_vinci.jpgAVELLINO – In relazione alla visita del presidente della Campania Vincenzo De Luca in Irpinia ospitiamo un intervento di Aldo D’Andrea, medico, referente provinciale di demA.

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Esimio presidente De Luca, se non fosse che presso l’ospedale Moscati di Avellino dei  circa 700 posti letto programmati se ne contano oggi 350, se non fosse che l’ospedale di Solofra ha assunto sembianze da caro estinto, se non fosse che l’ospedale Frangipane di Ariano è alla metà del suo potenziale, se non fosse che, malgrado promesse, le ecoballe restano lo sfondo del monumento di incuria a Pianodardine, se non fosse che dopo la fine di Air i trasporti sono peggiorati, se non fosse che dell’Alto Calore e delle acque d’Irpinia si è preferita una sorta di “soluzione finale”...potrebbe lei, signor presidente, conservare un minimo di sia pure malriposta credibilità politica?

Il Cardarelli di Napoli ha squarciato quel velo pudico delle tante fandonie così sapientemente distese sulla sanità regionale, pur sapendo lei, come gli irpini, che le sofferenze d’Irpinia non sono seconde alle napoletane. Eppure, era ben chiaro e sotto gli occhi di tutti che i servizi sanitari in Campania erano inveteratamente in seria difficoltà: ne fa fede quanto avvenne nel gennaio 2017. Lei, signor presidente si scagliò contro medici e dirigenti dell’ospedale di Nola per i tanti pazienti ricoverati in Pronto soccorso a terra e su barelle di fortuna. Ebbe parole di fuoco contro i medici, preferendo glissare sulle inefficienze regionali, e trovò comodo allontanare da sé l’amaro calice, incolpando chi, malgrado il superlavoro, soffriva per le sue incurie e si dannava nell’arginare i guasti procurati dalla indolenza amministrativa.

Nel colorito linguaggio cui spesso ricorre, ben noto ai seguaci di Crozza, appare “un pochino falsa” la reazione energica e machista dell’uomo d’azione che va per le spicce, finora cibo digerito da beoti abituati a tracannare avidi i suoi mirabolanti successi e le sue azioni miracolose al limite dell’impossibile. Tanto, bontà sua, si pregia dire spesso. Al contrario, signor presidente, le sue appaiono essere solo balle offensive per i medici e sciocchezze mediatiche per gli  “sfessati”.

Oggi ci onora della sua presenza in Irpinia per “raccontarci” che nell’ospedale Moscati è in uso il robot chirurgico “Da Vinci”. Bene, anzi male, signor presidente, perché come “Voi ben sapete” (cfr. Totò), il robot “Da Vinci” è in attività già dal maggio 2017 presso il Centro di Biotecnologie avanzate dell’ospedale Cardarelli di Napoli, diretta dal dott. Guido De Sena, cioè quello stesso che, primario di Chirurgia I presso il Moscati di Avellino, nel 2004-2005, in collaborazione con il dott. Huscher, aiutato dal dott. Amatucci e dal sottoscritto, compì l’intervento di gastrectomia totale per adenocarcinoma, proprio utilizzando la chirurgia robotica. Quindi, “roba vecchia”, signor presidente.

Ovviamente questo non poteva saperlo, signor presidente, ma è importante ricordare che da quella data ad oggi sono trascorsi 17-18 anni, invano e senza gli investimenti in sanità.

Dunque, non vedo di cosa possano gloriarsi, oggi, la Regione Campania e il suo presidente per i ritardati investimenti e per aver impedito o ritardato il ricorso alla tecnologia chirurgica d’avanguardia. Lei, signor presidente, non incanta e, opportuno ripetere, non ha credibilità politica.

Di una cosa, però, lei si deve rendere merito: ha certificato il definitivo decesso del Pronto soccorso  di Solofra. A proposito di Pronto soccorso, questa volta si legga post scriptum: lei ha contribuito a tagliare migliaia di posti letto in Campania e in Irpinia, non sostituito migliaia di medici e infermieri, senza darsene soverchie preoccupazioni di sorta. Per chiarezza: il ministero della Salute in questo non c’entra nulla perché sono guasti causati dal federalismo e dalla variazione del Titolo V della Costituzione.

Ormai l’unico miracolo che le resterebbe da fare, sarebbe quello di continuare a raccogliere complicità elettorali ignare a sostegno dei suoi guasti amministrativi: “errare humanum est, perseverare autem diabolicum”.

*demA

 

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