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    03/07/2024

Sel, centrosinistra e Regionali 2015

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Politica4_beppe_sarno.jpgAVELLINO – Ospitiamo un intervento di Beppe Sarno, esponente del Psi irpino, sulla posizione politica di Sel nell’ambito dello schieramento di centrosinistra.

*  *  *

Nell’incontro programmatico tenutosi nei giorni scorsi all’asilo Patria e Lavoro i compagni di Sinistra ecologia e libertà hanno posto un problema serio per ciò che riguarda la realtà politica provinciale. Aurisicchio ha sostenuto, a ragione, che una politica seria nell’interesse della comunità irpina può essere fatta solo se si riesce a costruire una coalizione di centrosinistra e che nel prossimo futuro questo si può provare a farlo in occasione delle elezioni regionali della primavera 2015.

Come socialista sono perfettamente d’accordo. Ovviamente sono necessarie delle precisazioni. La prima domanda che pongo a Sel è perché alle scorse elezioni provinciali non ha cominciato a porre le basi per questa intesa votando il sindaco di Avellino allora candidato alla presidenza dell’ente Provincia? Se non ricordo male l’onorevole Giordano alla vigilia del voto delle Provinciali dichiarò che non avrebbe votato Foti alla presidenza della Provincia perché il sindaco si sarebbe reso colpevole di un arretramento politico, di compromessi al ribasso, di un mercimonio senza fine e che avrebbe pagato solo la città. Giordano mi trovava perfettamente d’accordo e la penso ancora così.

Giordano evidentemente ha cambiato parere. Che cosa fa pensare a Sel che in così poco tempo Foti  e con esso tutto il Pd sia diventato il partito dei sogni e della correttezza politica? Come pensano  Giordano e i suoi sodali di far diventare di sinistra un partito che a Roma predica le larghe intese  con Verdini e Berlusconi, sforna leggi liberticide e osteggia violentemente lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil?

Altro errore che compie Sel è quello di ritenere che il centrosinistra sia Sel e il Pd. In Irpinia - e non solo - esistono a sinistra del Pd altre realtà. Il Psi, quello scassato partito a cui appartengo, i socialisti senza partito, Rifondazione comunista sono voci non insignificanti di una sinistra che cerca di riempire un vuoto culturale che poi è anche il frutto della cancellazione della tradizione socialista. Sergio Ferrari ha ben messo in evidenza come, nel resto d'Europa, nonostante la crisi dei partiti socialisti (da valutare da Paese a Paese) una cultura politica socialista è comunque radicata, in Italia la si è voluta cancellare e Sel di Avellino, nella sua colpevole supponenza, finge di non conoscere i tanti compagni socialisti che umilmente lavorano sul territorio, nelle fabbriche, nelle amministrazioni dei piccoli paesi. Eppure la cultura socialista è stata quella cultura che ha segnato i periodi più produttivi di fatti della sinistra italiana. Con il socialismo riformista padano agli inizi del 900, con il primo centrosinistra negli anni 60.

Se certo oggi c'è la esigenza di creare uno soggetto a sinistra del Pd è più che altro per un profondo bisogno di pluralismo rispetto all'integralismo del "partito della nazione" di cui Renzi è un tristissimo esempio. Il ceto politico irpino ed anche i militanti, diciamo la verità, di quel che resta del centrosinistra che tante battaglie di civiltà ha fatto nel passato raggiungendo significativi traguardi per lo sviluppo della nostra provincia, non sono certo in grado oggi di attivare un processo di così vasta portata. Certo, uno sforzo per mettere insieme Sel, pezzi di area socialista, la parte più critica del Pd (ma quale?), quelli di Rifondazione può essere utile per fare una battaglia vincente alle elezioni regionali del 2015. Per farlo però Aurisicchio non può pensare di essere l’unico interlocutore del Pd, né può pensare di rifondare il comunismo o di costruire un fantasmagorico "centrosinistra senza aggettivi".

Sono convinto che il Pd da una improbabile coalizione di centrosinistra voglia solo i voti, pochi o molti che abbiamo, senza nulla voler cedere. Il  Psi irpino e le altre forze del centrosinistra oltre a Sel sono pronte ad affrontare seriamente il problema di una coalizione di centrosinistra per le prossime elezioni regionali. Sarebbe stato meglio, però, che il Pd facendo il primo passo in questa direzione avesse invitato tutto il centrosinistra, compresi i socialisti, ad affrontare insieme il discorso del rimpasto della giunta comunale. Questo non è avvenuto e questo la dice lunga su quello che è il pensiero degli strateghi di via Tagliamento. Con buona pace di Aurisicchio e compagni

 

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