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    03/07/2024

Regionali/D’Andrea: «Presidente Vendola, per favore non si escluda»

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Aldo D'AndreaAVELLINO – Ospitiamo un intervento di Aldo D’Andrea, già componente elettorale dell’on. Migliore: Dopo aver letto l'intervista dell'on. Vendola sul Mattino di qualche giorno fa mi permetto fare alcune osservazioni al riguardo, pur nella consapevolezza della distanza enorme che esiste tra il semplice cittadino sottoscritto, con tessera del Partito democratico, e un dirigente politico del valore e dello spessore del segretario nazionale di Sel.

Ciò nondimeno, con la dovuta modestia e umiltà necessaria, mi permetto dire che l'on. Vendola sta sbagliando, e di brutto. Di fronte all'eleganza letteraria e concettuale del suo “meglio perdere le elezioni che l'anima” leggo la esplicita supponenza intellettuale dell'inerme, ovvero di colui che predilige la scelta del distacco tra realtà e negazione, tra azione e confusione.

Mantenere l'anima a sinistra nel mondo governato dalla destra, è facile, perfino comodo; arrovellarsi costantemente per scoperte di “sottrazioni” dei diritti e di marginalizzazione delle periferie, diventa e si esaurisce nella speculazione semantica, cioè nello strumento dialogico cui fa ricorso l'esteta che preferisce nuotare nell'indolenza.

No, caro presidente Vendola. Il “non possumus” fu cosa dei Papi, ancorché in epoche datate, per fortuna lontane; oggi, a me per davvero cittadino inerme di una Campania e di un Sud in profondo rosso, interessa che Lei batta colpi all'unisono delle tante belle persone che hanno un'anima pronta a rivoltare le storie sbagliate delle nostre terre, benedette solo dalla natura, purtroppo, e rovinate da molti uomini che la hanno amministrata.

On. Vendola, con i suoi uomini migliori, Lei ha il dovere di amministrare la regione Campania, assistendo e partecipando agli sforzi che l'intera galassia di centrosinistra deve compiere.  De Luca è il candidato presidente, e non può che essere così, visti i risultati delle primarie, a cui per ragioni di stretta osservanza dei principi democratici ci si deve attenere; quali che siano le ragioni dei dissapori o dei contrasti con il Partito democratico o con lo stesso candidato presidente, diventano secondari se a prevalere dovrà essere lo sforzo di riformare per migliorare i servizi sanitari, quelli dei trasporti, il benefico utilizzo dei fondi comunitari.

È nelle cose della realtà che l'anima del presidente Vendola deve essere a calco della nostra, cioè dei cittadini elettori che voteranno De Luca presidente, e che hanno visto sempre nel segretario di Sel un “cugino distante ma non troppo”; se così non fosse, forse l'on. Vendola, oltre alla sicura sconfitta elettorale, farebbe fatica a spiegarsi, nel tempo, con la sua stessa anima. Presidente Vendola, per favore, non si escluda.

*già componente elettorale dell’on. Migliore

 

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