AVELLINO – Questa settimana il nostro occhio guarda ad una questione che ritiene dirimente per un reale e concreto sviluppo, in senso moderno ed inclusivo, della nostra città: il trasporto pubblico extraurbano.
Duole constatare, infatti, come ad oggi i pullman extraurbani avellinesi non siano abilitati al trasporto disabili o comunque di passeggeri in particolari condizioni fisiche, non essendo muniti di pedana. A questo punto sorge spontanea una domanda: perché, a chi attribuire la responsabilità di tale improvvida scelta? Si teme un sottoutilizzo di tali mezzi o cos'altro?
Questi interrogativi non possono e non devono restare insoluti: i tanti cittadini, disabili e non, che a buon diritto quotidianamente chiedono di poter usufruire del servizio di tali mezzi, hanno bisogno di risposte chiare ed immediate. Non possiamo più, come da prassi cittadina ormai, purtroppo consolidata, risolvere il problema eludendo il problema.
Ci fa piacere ricordare, a proposito, il vecchio autobus snodato che, fino a qualche tempo fa, collegava il capoluogo al campus universitario di Fisciano ed essendo, appunto, munito di pedana, ospitava nei suoi ambienti anche molti studenti disabili.
Con la speranza che si sia trattato di una temporanea "disattenzione" ad un fisiologico rinnovamento del parco automezzi e che presto, dunque, la corsa di un pullman o di un autobus con pedana, possa di nuovo tornare ad accompagnare i nostri viaggi, qualunque sia la nostra destinazione, attendiamo fiduciosi. Pronti, però, anche a garantire un occhio vigile ed attento sulla questione.
Perché, in fondo, è anche dalla cura e dal rispetto per questi dettagli che si misura la qualità della vita di un capoluogo.
