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    03/07/2024

L'occhio sulla città/Ancora troppe le mancanze

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Rubriche-LaLettera_caserma_litto.jpgAVELLINO – Se da una parte, come sottolineato la scorsa settimana, sentiamo di ringraziare quanti, fors'anche per nostri sguardi, hanno mostrato fattiva partecipazione verso le cose della  città, come l'impegno dell'impresa appaltatrice dei lavori di riqualificazione di Piazza Duomo e via Seminario di riconsegnare il cantiere entro sei/otto mesi, di immaginare finalmente una rampa  d'accesso "per tutti " alla nostra cattedrale, i tempi certi (entro il prossimo lunedì) di inizio dei lavori di bonifica ed eventuale demolizione per l'ex Isochimica, dall'altra, è bastato fare una passeggiata per notare quante ancora però siano le "mancanze" cui in qualche modo dover far fronte.

Qualche esempio? La centralissima ex caserma Litto al cui interno, ci pare di ricordare, oggi trovino sede alcuni uffici dell'ente Provincia e l'ufficio del difensore civico. Ebbene,  il palazzo a distanza di quasi due anni, risulta ancora inspiegabilmente "imbracato" ed in attesa di un intervento di riparazione a seguito del distacco e della conseguente caduta di alcuni calcinacci. Stessa sorte è da poco occorsa al vicino palazzo dell'ex "Cinema Giordano", transennato per lo stesso motivo.

Allora la domanda è sempre la stessa: a chi giova tutto questo, perché tanto ingiustificato ed inspiegabile immobilismo? Per non parlare del rudere che ospitava un famoso bar cittadino,  messo in sicurezza e "sbracato" certo ma anch'esso ormai da lungo tempo caduto vittima dell'incuria e del degrado. O ancora l'abbandono in cui si lasciano vivere alcuni altri storici palazzi della nostra città: il nostro pensiero va, in particolare, a "Palazzo Sandulli" e a "Palazzo Valentino" che, ci fa piacere  ricordare, ospita, al suo interno, una scalinata del Vanvitelli. Nel ricordare che molto di quanto appena affermato è già stato oggetto di nostre segnalazioni, chiediamo che non si continui a servirsi del tempo come inerte attesa dell'oblio ma anzi si intervenga celermente, anche in ossequio a quella unità d'immagine e di decoro che Avellino pretende e merita.

Non possiamo esimerci, infine, dal far breve cenno a  due questioni che continuiamo a ritenere dirimenti, per un reale e concreto sviluppo in senso inclusivo della nostra città: il centro per l'autismo di Valle e l'autostazione: per entrambe le strutture, purtroppo, ancora "nihil sub sole novum " eppure siamo di fronte a edifici pronti ma ancora, anche in questo caso, inspiegabilmente non  operativi.

Ora basta! È finito il tempo degli sterili rimpalli di responsabilità, c'è bisogno di certezza sui tempi di consegna. É semplicemente inaccettabile, indegno che, soprattutto per il centro per l'autismo, si continui a tergiversare addirittura immaginando di trasferire i  ragazzi in strutture fuori provincia. È utile ricordare, a proposito, che il centro è stato giudicato da quanti hanno potuto visitarlo "un gioiello" in termini di garanzia ed efficacia per il "dopo di noi": cioè la certezza di futuro e di autonomia, per quanto possibile per i giovani pazienti ospitati. Certo, renderlo massimamente ed efficacemente fruibile potrà essere motivo di vanto e di lustro per la città, ma anche per l'intero territorio provinciale e regionale.

Impegniamoci tutti, dunque, perché il centro, come le "mancanze" appena segnalate non continuino  ad essere solo una chimera ed anzi possano trovare presto adeguata risoluzione. Perché, in fondo,  sono proprio questi particolari a designare il grado di civiltà, inclusività  ed accoglienza di una comunità. È solo intervenendo "motuproprio" dove necessario, come avvenuto per la Dogana, che si potrà consentire alla nostra città di guardare al futuro con ottimismo e fiducia, consentendole finalmente di potersi lasciare alle spalle un periodo buio della sua storia di cui, purtroppo ancor oggi conserva retaggio.

Potrà apparirvi a volte monotono il ritrovare da noi sollecitate problematiche già ampiamente trattate ma di certo più monotoni risultano essere coloro che ci costringono a farlo. Noi intanto, dal canto nostro, attendiamo con la fiducia e l'ottimismo che ci contraddistingue, pronti sempre però a garantire un occhio vigile ed attento su questi come su ogni altro tema sarà necessario.

 

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