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    03/07/2024

L’occhio sulla città/La rivoluzione della tenerezza

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Papa FrancescoAVELLINO – In questi giorni mi sono soffermato a pensare alla  tenerezza che, nella sua concretezza, o è  fatta di gesti, di sguardi che  ben presto divengono  spontanea complicità, o non esiste. La tenerezza la riscopriamo in un abbraccio, in un sorriso: il suo senso è il tatto, la sua forza la dolcezza. Numerosi, dall’inizio del suo pontificato, gli interventi di Papa Francesco sul tema della tenerezza, un vero e proprio magistero al servizio delle comunità, al servizio dell’uomo. Ebbene, oggi, il nemico venuto dall’oriente, ci ha posto di fronte ad una rivoluzione della tenerezza: prendersi cura degli altri attraverso la “prossimità affettuosa”, quella “forza di trasformazione umile” di semplici gesti d’attenzione, anche quando il contatto fisico non può essere possibile.

Anche noi giornalisti siamo chiamati a tutto questo, con la sobrietà e la pacatezza nei toni che deve esserci propria, ancor di più in occasione di una Pasqua anomala come quella che ci apprestiamo a vivere, con l’augurio che sia una Pasqua di silenzio ma non silenziosa. Perché in fondo la lingua di Dio è il silenzio e il suo corpo è la natura e stoicamente ci affidiamo al convincimento che tutto ciò che accade ha una ragione e ci attrezziamo a sostenerla.  In fondo, la notte è solo un’alba che chiude gli occhi, quando li riaprirà ci farà rivedere la luce.

In questo tempo, più che in ogni altro, utilizziamo la tecnologia che ci è offerta dagli smartphone o i social network, tutto molto utile certo ma pur sempre un surrogato virtuale della comunicazione diretta: domani, presto, torneremo al gusto autentico della tenerezza. Perché sarà Pasqua di risurrezione anche per un paese che si sta ritrovando grazie al decisionismo ed al pragmatismo di un premier e di un governo che ha fatto e continua a fare tutto quello che c’è da fare, con la giusta autorevolezza, e all’intransigenza di un governatore, quello campano, sempre tanto concreto ed efficace.

Nonostante tutto, non possiamo fare a meno di segnalare come si continuino ad ascoltare e leggere da organi di stampa dichiarazioni quantomeno squallide, proprio di ex colleghi giornalisti ora politici  conosciuti ed affermati in ambito nazionale. Meditate gente, meditate.

Intanto, giungano a voi lettori de “L’Irpinia” ed all’intera città sinceri auguri per una serena Pasqua “aspettando senza paura domani”.

 

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