AVELLINO – Questi giorni di fine autunno o più correttamente di inizio inverno continuano ad offrirci la plastica percezione di una città ferma, stanca, abulica, sempre più oppressa da una cappa di immobilismo quasi rassegnato, una città che se e quando si muove lo fa solo per forza di inerzia.
Mediocrità senza argini, che porta con sé notevole confusione, improvvisazione ed approssimazione. Ci sembra perciò quasi marginale segnalare che percorrendo la “passeggiata che costeggia il Fenestrelle”, entrando da via Zigarelli, ci si trova di fronte ad un marciapiede dissestato con una pavimentazione sollevata, spostata o addirittura con una buca che, se non prontamente ed adeguatamente riparata, potrà mettere a rischio l’incolumità del pedone malcapitato; per non parlare di un cartello della segnaletica stradale verticale divelto per la spiacevole disavventura di chissà quale sfortunato automobilista che faceva bella mostra di sé quasi ostruendo parte del percorso lungo lo stesso marciapiede: faceva, perché solo giovedì è stato finalmente spostato e riposizionato correttamente, ma tant’è. Si intervenga “ prima che sia troppo tardi molto presto” o prima che il tempo possa fare il suo corso inesorabilmente.
Ora un invito. Affacciandoci lungo il percorso dovrebbe aversi l’affascinante ed appagante visione del fiume Fenestrelle, appunto, e di uno dei tanti splendidi polmoni verdi cittadini, ed invece, “nel mezzo del cammin [.....], mi ritrovai in una selva oscura [.....]“. Sì, a noi è sembrato di rivedere proprio la selva dantesca, osservandolo dalla ringhiera, ben diverso dallo scenario consegnatoci dai servizi giornalistici delle Tv locali, nel periodo di lockdown, imposto dalla pandemia da Covid-19: allora le acque del fiume erano tornate quasi alla naturale limpidezza e il verde circostante appariva quasi “naturalmente ordinato”. Pretendere che anche in questo semplice contesto la nostra provata resilienza possa comunque trovare un equilibrio tra sensazioni e sentimenti, emozioni e percezioni è davvero imbarazzante ed umiliante: stiamo parlando di una “selva” nel centro della città.
Pensare, perciò, ad un intervento di adeguata riqualificazione, manutenzione e pulizia della zona, iniziando proprio dal tratto lungo il fiume, non ci pare impresa ardua a fronte, riteniamo, anche di un contenuto esborso economico. Intervenire quanto prima in tal senso potrebbe portare ad un generalizzato giovamento per quei luoghi, magari immaginando percorsi tematici, con ingresso a valle, punti di ristoro con spazi di ritrovo ed aggregazione, aree jogging: insomma, basterebbe un minimo di visione e di lungimiranza per permetterci passeggiate immersi nella natura, alternative, talvolta, all’eterno “struscio” lungo Corso Vittorio Emanuele.
Solo qualche esempio d’attenzione in più, dunque, tenuto conto anche che da sempre lo stesso sindaco Festa si dichiara sensibile alle tematiche ambientali nonché proprio all’oggetto della nostra segnalazione: staremo a vedere.
Nel merito, ricordiamo male o tra gli impegni di priorità di questa amministrazione, sin dal suo insediamento, c’era proprio un progetto di riqualificazione del “parco del Fenestrelle” partendo da valle e cioè esattamente dal tratto lungo il fiume?
Noi, dal nostro canto, non possiamo che attendere con sempre più vigore, lo ripetiamo, che questa amministrazione finalmente dia prova concreta di fatti, di decisioni e di responsabilità.