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    03/07/2024

L’occhio sulla città/Quelli tra parco e realtà

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Rubriche-LaLettera_asilo.jpgAVELLINO – Mentre scriviamo bussa prepotente alla nostra mente un successo di Luciano Ligabue dal titolo “tra palco e realtà” e ci fa pensare alla “rivoluzione Avellino”, più volte annunciata dall’amministrazione comunale ma nei fatti non ancora partita e che, peraltro, dovrebbe avere il suo fulcro nel palco della “Smile Arena” di Campo Genova. Ancora, giocando anche un po’ con le parole del  titolo scelto per lo sguardo di questa settimana, ci viene da pensare, “tra parco e realtà”, ai parchi cittadini la cui manutenzione è stata, per la maggior parte e senza troppi rimpianti, delegata alla cura del nostro vescovo a cui dobbiamo ancora una volta dire grazie.

Ma veniamo all’ultimo grande annuncio del sindaco Festa, “ennesimo grande regalo alla città” giunto nel lunedì di Pasquetta: “Avellino si allineerà alle grandi città d’Italia e d’Europa e  avrà il suo Dino Park”. Un parco a tema  preistorico, con al centro i dinosauri, da realizzare su un terreno di centomila metri quadri messo a disposizione da un privato, in buona parte, sembra, a vocazione  turistico-ricettiva e che attualmente dovrebbe ospitare un maneggio, ma in realtà non ancora “geolocalizzato” e, ad oggi, ancora fermo alla sola manifestazione d’interesse.

Ben venga  tutto questo, in fondo, alzi la mano chi non ha sognato e ancora sogna una città a misura di bambino. Noi, però, piuttosto che continuare a restare sospesi “tra palco, parco e realtà” preferiamo raccontare soprattutto la realtà e la realtà del quotidiano ci impone più concretezza, ci impone di indurre a far riflettere anche su qualcos’altro: questa città non sarà mai a misura di bambino, se non si immaginano innanzitutto reali e concrete politiche di sostegno all’infanzia.

Vi siete mai chiesti, ad esempio, quanto è importante un asilo nido per una città? Ebbene, se ci riflettiamo con la giusta obiettività ci accorgiamo che le implicazioni economiche e sociali di un asilo nido aperto e massimamente efficiente sono molteplici:  può essere incentivo per una giovane coppia a metter su famiglia, può essere garanzia di resa sul lavoro per le giovani mamme, che possono organizzare le loro giornate, “senza pensieri” e...tanto altro.

Ben vengano, ad esempio, asili nido aziendali, a limitare il distacco tra mamma e bambino, soprattutto nei primi anni di vita. Non a caso sono molte le aziende, gli istituti, le regioni, le università che hanno operato in tal senso: l’impegno della Regione Campania e dell’università degli studi di Salerno, ne offrono un esempio concreto e virtuoso.

Ora, se da una parte constatiamo come siano molti anche i Comuni a garantire possibilità di assistenza pubblica a giovani famiglie, evitando loro l’aggravio di dover stornare dal proprio bilancio spese per far fronte a baby-sitter o rette di asili privati, dall’altra duole apprendere come proprio nella nostra città dei due asili nido pubblici, l’uno, quello ospitato nella nuova struttura Vivendi, parrebbe essere ancora non attivo e l’altro, quello di via Morelli e Silvati, è ancora chiuso per il terzo anno consecutivo a causa di ritardi nei lavori di riqualificazione, nonché di ritardi nell’individuazione di soggetti qualificati che possano garantirne la gestione, a fronte di possibili eventuali difficoltà economiche dell’ente di Piazza del Popolo.

È giusto sottolineare come da crono-programma i lavori alla struttura sarebbero dovuti terminare, sembra addirittura, nel dicembre 2019 ma un po’ i tempi dilatati dettati dall’emergenza sanitaria globale, un po’ i cronici ritardi politico-amministrativo-burocratici ci fanno ancora costatare che “nihil sub sole novum”.

Non è tutto. Sembra, infatti, che siano già stati stanziati da questa amministrazione 135.000 euro per un progetto di un asilo nido che dovrebbe ospitare circa 60 bambini, la cui gestione sarebbe affidata a privati, con specifica manifestazione di interesse. Ma tant’è.

Nel ricordare come tutto quanto appena affermato e descritto è stato oggetto di un nostro sguardo dello  scorso agosto, diciamo basta! Per favore non più “tra palco e realtà”o “ tra parco e realtà”. La città pretende e merita risposte chiare, nette ed efficaci e pensare, perciò, di restituirle in tempi brevi un asilo nido pubblico e dunque “per tutti “potrà sicuramente essere un buon inizio. In fondo saranno proprio questi dettagli  a darci il conforto di aver raggiunto un grado di civiltà vero e reale, perché come già sottolineato la scorsa settimana Avellino non ha bisogno di straordinarie rivoluzioni ma di “ rivoluzioni dell’ordinario”.

 

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