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    03/07/2024

L’occhio sulla città/L’amministrazione comunale non lascia, anzi raddoppia

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Rubriche-LaLettera_metro_leg.jpgAVELLINO – Ricordate la metropolitana leggera? Non che nutrissimo particolari ansie per la sua realizzazione, viste anche le perplessità che permangono sulla reale efficacia di un tale progetto, ma  l’attualità degli ultimi giorni ci induce a pensare che, ancora una volta, sia meritevole della nostra attenzione.

Correva l’anno 2016 e si procedeva ai primi collaudi e alle prime delicate operazioni di elettrificazione del tratto che va dalla stazione ferroviaria all’incrocio tra via Circumvallazione e via Tedesco fino a Campetto Santa Rita: da allora in poi più nulla.

Si è solo continuato, nel tempo, a procedere con la solita scellerata approssimazione all’installazione di antiestetici ed ingombranti pali in diverse zone della città, costringendo i cittadini a trasformarsi  in novelli Alberto Tomba e, in una sorta di slalom speciale, schivare quelli  collocati perfino davanti agli scivoli dei marciapiedi, ma delle  vetture ancora nemmeno l’ombra.

Ebbene, nonostante tutto, la nostra amministrazione comunale, quasi compiacendosi di un’esperienza mai fatta, non lascia, anzi, raddoppia: nel prossimo futuro, infatti ci sarebbe la volontà di estendere il percorso della metro leggera anche ad Atripalda e Mercogliano, realizzando due hub, quello presso la stazione ferroviaria di Borgo Ferrovia, che dovrà raccogliere tutto il traffico della parte  Est della città, e l’altro che dovrà insistere sulla parte Ovest includendo, appunto, oltre Atripalda, anche Mercogliano.

Un’idea, questa, a quanto pare, però, già bocciata dai primi cittadini dei Comuni potenzialmente  interessati. Ecco quanto dichiarato nel merito da D’Alessio, sindaco di Mercogliano, e Spagnuolo, sindaco di Atripalda: “Siamo estremamente favorevoli ad un circuito tra Avellino e le nostre città ma sicuramente esistono soluzioni più semplici e meno impattanti. Ancor meglio l’utilizzo di autobus o pullman elettrici, aggiunge  ancora D’Alessio”.

Ora, permettendoci di esprimere una qualche sintonia verso le posizioni del sindaco D’Alessio, chiediamo e ci chiediamo: alla luce delle difficoltà che si stanno incontrando,  anche in relazione alle  sollecitazioni provenienti dal ministero dei Trasporti a concludere quanto prima l’opera, pena, sembrerebbe, l’obbligo della restituzione da parte di Palazzo di Città dell’intero importo già investito nell’opera, oltre alle note sofferenze delle casse comunali, si ritiene ancora davvero questa l’unica scelta possibile per decongestionare il trasporto pubblico cittadino? Non sarebbe stato meglio, appunto, utilizzare i fondi destinati a tale progetto, per l’acquisto di autobus e pullman elettrici o comunque a basso impatto ambientale, magari sfruttando anche l’opportunità offerta delle riconosciute competenze delle maestranze di “Industria Italiana Autobus” di Flumeri? Ma tant’è.

Pur apprezzando la volontà delle diverse amministrazioni che si sono succedute nel voler continuare ad investire per rinnovare il parco mezzi riteniamo opportuno tornare a rimarcare che, le vetture sono state targate e omologate nel 2006 e giacciono ormai impolverate, dimenticate dall’incuria e da un beffardo immobilismo e che, stante il lungo arco temporale tra la prima delibera di giunta (ci pare di ricordare di circa vent’anni fa) e l’effettiva realizzazione ed attuazione del progetto “Metro leggera” che ad oggi nei fatti ancora non c’è, potremmo purtroppo correre il concreto rischio di dotarci di una tecnologia ormai, tanto, troppo obsoleta. Chissà se va...! Staremo a vedere.

Come si ricorderà, il progetto “Metro leggera” è stato oggetto di più di un nostro sguardo. Nonostante tutto, la nostra rubrica, che  per vocazione racconta osservando, sente di voler invitare nuovamente i comparti di competenza ad attenta riflessione. Nel rilevare quanto sia piacevole abbandonarsi alla fantasia ma  ricordando di dover sempre  avere come guida la ragione, auguriamo comunque buon lavoro attendendo, chissà, qualche buona nuova.

 

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