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    03/07/2024

L’occhio sulla città/Quando un sindaco c’è si vede!

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Attualita11_avellino.jpgAVELLINO – Rattoppare, verbo transitivo: riparare applicando una o più toppe, rappezzare. Estensione: risistemare riparando le parti rovinate. Rattoppare, gesto apprezzabile se compiuto perché mosso dalla volontà di allungare la vita di un abito, ancorché sia anche la necessità a consigliarlo. Al contrario, rattoppare diviene gesto semplicemente indecente ed inaccettabile quando offende la dignità altrui o è utilizzato deturpando l’immagine di un contesto già in avanzato disfacimento.

È il caso dello stato in cui ancora versano ormai quasi tutte le strade ed i marciapiedi della nostra città. A voi lettori attenti, non sarà di certo sfuggito come, in più di un’occasione si sia ritenuto opportuno tornare sull’argomento, a rimarcare proprio la confusa e desolante approssimazione dei responsabili e degli addetti al settore nel capoluogo. Ebbene, a contrappunto di quanto appena affermato, c’è quanto accade nella vicina città di Ariano Irpino dove, da qualche settimana, si è proceduto a  “trasformare  il degrado urbano in opere d’arte , utilizzando la ceramica arianese al posto delle buche e dei rattoppi stradali”.

È questo il senso del progetto “Frantumi”, frutto della collaborazione tra Comune e maestri ceramisti locali e che ripropone, appunto, l’arte della ceramica arianese nei suoi colori e  iconografie tradizionali nella nuova versione dell’arte di strada; una particolare forma d’arte moderna che regala suggestive e visionarie esperienze artistiche attraverso veri e propri quadri.

È importante sottolineare come, dal 2004, sia stato riconosciuto alla ceramica arianese il marchio Doc, che  ne tutela la produzione artistica e garantisce l’origine e l’autenticità del manufatto. Inoltre, dal 2000 Ariano Irpino è entrata a far parte “dell’Associazione italiana Città della ceramica” alla quale aderiscono altri trentaquattro Comuni italiani.

Il progetto “Frantumi” nasce da un’idea-proposta del sindaco di Ariano Enrico Franza il quale si è lasciato ispirare dall’artista francese Ememem che pratica “l’arte del riparare con l’oro”. Da qui l’idea di partire con la cosiddetta “manutenzione artistica delle buche”: realizzare, cioè, interventi artistici nella riparazione di difetti dell’arredo urbano o di strade, con l’inserimento di mattonelle e maioliche e la conseguente creazione di veri e propri mosaici colorati, utilizzando anche i cosiddetti “butti”, resti delle lavorazioni.

Il primo luogo interessato dai lavori è  stata Piazza Duomo ma l’amministrazione Franza ha già fatto sapere di voler valorizzare anche il rione Tranesi dove si trovano la antiche fornaci e da cui, tra l’altro, “si può godere di un panorama mozzafiato”. Se non sopraggiungeranno intoppi, il tutto potrà avvenire nel periodo natalizio, magari con un evento ad hoc.

Se tanto ci dà tanto, quando un sindaco c’è si vede! Siamo forse troppo cattivi? Chissà ma di fronte al permanere di tanto ingiustificato immobilismo, che finisce spesso con lo sfociare in una pericolosa perdita di prezioso tempo e denaro, mediocrità e desolante disinteresse, il rattoppo, nella sua  più becera accezione, è proprio quanto ci viene da pensare e  considerare. Ci permettiamo di consigliare, pertanto, al sindaco Festa ed ai nostri amministratori una visita ad Ariano Irpino, magari potrà essere l’occasione per trarre la giusta ispirazione. Chissà, staremo a vedere. Mai dire mai...

Com’è ovvio questa è solo un’idea per un’idea, altre saranno ben accette ma solo se adeguatamente ponderate e ricercate non più per un semplice rattoppo ma per “migliorare” nella sua più ampia accezione. In fondo, però, se l’incuria di chi è chiamato a porre rimedio a questi problemi  corrisponde ad incapacità, allora sarà meglio, anzi imperativo che altri subentrino a dimostrare quanto possibile sia la soluzione quando sono la perizia e la volontà a ricercarla.

*  *  *

Ora una nota per salutare Giampiero Galeazzi: se mi chiedeste di identificare la sua persona con tre parole, non esiterei ad usare empatia, competenza ed umanità. Giampiero ha raccontato lo sport italiano in ogni sua forma, dal canottaggio, prima sua grande passione, al tennis, al calcio. Ci ha  trascinato nelle emozioni che ha raccontato, portandoci con lui ad essere  dentro  ogni evento o trasmissione, sportiva e non. Eventi, che senza il suo tocco da giornalista, senza la sua caratteristica ed indimenticabile voce greve ma possente, insomma senza di lui non sarebbero stati gli stessi.

È stato compagno di tante nostre domeniche pomeriggio o serate spensierate, uno di famiglia un gigante buono a cui sarebbe stato davvero difficile non voler bene. Ci mancherai. Ciao Giampiero.

 

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