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    03/07/2024

L’occhio sulla città/La lanterna di Diogene

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Rubriche-LaLettera_corso_vit_em.jpgAVELLINO – Abituato all’illuminazione sobria ma d’atmosfera della festa, ora che è tutto finito, il nostro sguardo non “cerca l’uomo” ma chiede “luce sulla città” vista la sempre più scarsa o inadeguata illuminazione di vie, piazze e strade del capoluogo.

Stendiamo un velo pietoso su quella di Corso Vittorio Emanuele per la quale, pur conservando le storiche pastorali, con una avventata decisione che ancor oggi stentiamo a comprendere, l’amministrazione Galasso ha deliberato di dismettere le bellissime storiche sfere.

Ci chiediamo: non sarebbe stato meglio, pur nella piena osservanza della normativa europea che obbliga all’uso di fonti di luce a risparmio energetico limitarsi alla sola sostituzione della lampadina all’interno delle sfere preservando così l’immagine, il decoro e la storia della città e del Corso? Ci auguriamo che la decisione risponda soltanto a motivi tecnici e non ad altro. Invitiamo pertanto l’attuale amministrazione ad attenta riflessione e magari chissà ad eventuale ripristino delle sfere.

Proseguendo, invitiamo i nostri amministratori o chi di dovere a percorrere via Dante o via Mancini di sera, con l’ora solare, e soprattutto in ora tarda quanto le luci delle vetrine, sempre più unica fonte di luce alternativa, ormai spente, suggeriscono di munirsi di una torcia per non incorrere in possibili spiacevoli inconvenienti o “altre insidie nascoste”. Si intervenga, perciò, adeguatamente “prima che sia tardi molto presto”.

Ancora, vi sarà sicuramente capitato di percorrere il tratto di strada che da piazzale Amedeo Guarino va a congiungersi con vicolo Giardinetto: avvolto da completa oscurità, basterebbe davvero poco per riparare al permanere di una tale situazione di precarietà, basterebbe provvedere all’installazione di una pubblica illuminazione anche di semplici fari per rimediare ad una doverosa necessità.

Spostandoci dal centro città, imboccando strade meno frequentate, riscontriamo una situazione non dissimile da quanto appena affermato e descritto: pensiamo, ad esempio, alla scarsa o inadeguata illuminazione di via Colombo, piazza d’Armi, via Nappi, via Trinità, via Luigi Amabile, piazza Garibaldi, Corso Umberto Primo, piazza Duomo.

Ebbene, percorrendo le strade appena menzionate, si ha la spiacevole sensazione di volersi “accontentare”. Ora, fatta salva la necessità di dover ricorrere a fonti di luce a risparmio energetico e stante il maggior costo delle lampadine ad alta efficienza luminosa ma a scarso consumo di energia elettrica, il risparmio economico per le già sofferenti casse comunali sarà ben presto evidente e capace di ammortizzare la spesa iniziale. Anche in questo caso invitiamo ad attenta riflessione.

A contrappunto, non possiamo che plaudire all’illuminazione di via Verdi che ha potuto beneficiare anche di quella immaginata e progettata, non certo per diretta iniziativa del Comune, a magnificare il complesso del carcere borbonico. Solo alcuni esempi e riflessioni ma sufficienti a capire che il problema esiste e va affrontato con soluzioni adeguate.

A tal proposito apprendiamo che si starebbe dando vita ad un nuovo progetto di viabilità ed illuminazione per tutta la zona est della città. Perciò, ad evitare che “l’abitudine abbassi lo sguardo”, auspicheremmo che il sindaco Festa, piuttosto che continuare a profondersi nelle sue solite reboanti ma vacue dichiarazioni, inizi prima di tutto a dimostrare la gusta attenzione verso l’ordinario, magari partendo proprio da adeguata illuminazione di strade, vie e piazze della città, nonché da una oculata gestione della manutenzione e delle opere pubbliche.

In noi si troverà come da prassi l’occhio vigile ed attento di sempre.

 

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