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    03/07/2024

L’occhio sulla città/Avellino non è a misura di bambino

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Rubriche-LaLettera_circ2.jpgAVELLINO – Mentre la città ha ritrovato il suo frenetico caos con tutte le attività che sono ormai riprese e le scuole che hanno via via riaccolto i loro studenti, l’amministrazione comunale appare ancora sospesa tra l’idea di “Enjoy City, Smart City e Smile Arena”, insomma siamo ancora “quelli tra palco e realtà”.

A noi però piace sempre di più raccontare la realtà, e la realtà del quotidiano ci impone maggior concretezza, ci impone di tornare a far riflettere su qualcos’altro: continuiamo ad ascoltare che tra gli obbiettivi del sindaco Festa c’è anche quello di rendere nel breve periodo “Avellino una città a misura di bambino”.

Peccato solo che la nostra città non sarà mai a misura di bambino se non si immaginano innanzitutto e prima di tutto reali e concrete politiche di sostegno all’infanzia. All’algoritmo cui è affidata l’efficienza programmata per la crescita di una comunità non può mancare la voce “asilo nido”. A tal proposito ci pare di ricordare e dunque giova rimarcare che Avellino è uno dei pochi o forse l’unico capoluogo di provincia in cui non c’è un asilo nido pubblico attivo.

Vi siete mai chiesti quanto sia davvero importante un asilo nido per una città? Ebbene, se ci riflettiamo con la necessaria obiettività ci accorgiamo che le implicazioni economiche  e sociali di un asilo nido massimamente efficiente sono molteplici: può essere incentivo per le giovani coppie a metter su famiglia, può essere garanzia di efficienza sul lavoro per le giovani mamme che possono organizzare la loro giornata “senza pensieri” e tanto altro.

Ben vengano, ad esempio, asilo nido aziendali, a limitare il distacco tra mamma e bambino, soprattutto nei primi mesi di vita. Non a caso sono molte le aziende, gli istituti, le università, le regioni che hanno operato in tal senso: l’impegno della Regione Campania e dell’Università degli studi di Salerno ne offrono un esempio virtuoso.

Ora, se da una parte constatiamo come siano molti anche i Comuni a garantire assistenza pubblica a giovani coppie, evitando loro l’aggravio di dover stornare dal loro bilancio spese per far fronte a baby-sitter o a rette di asili privati, dall’altra duole dover continuare a constatare come, proprio nel capoluogo, dei due asili nido pubblici, l’uno ospitato all’interno del rinnovato “Centro Vivendi ex Mercatone” di via Ferriera, parrebbe essere ancora inspiegabilmente non attivo, l’altro, quello di via Morelli e Silvati, sembrerebbe essere ancora chiuso a causa del solito beffardo immobilismo e/o dei soliti altrettanto inspiegabili ritardi: questo sarebbe il quarto anno consecutivo di inattività  dell’asilo in questione.

Ecco che “alla voce asilo nido dell’algoritmo” non potranno seguire le due freccette ad indicare, l’una “efficienza”, l’altra “serenità” per continuare poi con “maggiore produttività”. Pertanto l’invito perentorio al nostro sindaco non potrà che essere quello ad accantonare velleitarie e sterili proposte di scarso e/o inutile impatto sociale e di dedicarsi seriamente alla risoluzione dei tanti problemi che affliggono la nostra città: perché la nostra comunità merita una vita più agiata e serena.

Intanto, mentre scriviamo apprendiamo che, proprio a via Morelli e Silvati, nell’area dell’ex istituto scolastico superiore “Scoca”, recentemente demolito, sorgerà “un istituto di ricerca all’avanguardia per lo sviluppo, la disabilità della prima infanzia e le devianze”.

Palazzo di Città ha, infatti, appaltato i lavori per una cifra che si agirà intorno ai novecentomila euro per la realizzazione del centro.

Nelle intenzioni di Piazza del Popolo, la struttura dovrà anche supportare le prossime attività del Centro per l’autismo di Valle, “ormai pronto ad essere attivato e dunque a partire”.

L’istituto di ricerca dispone anche di ampio parco attrezzato e secondo quanto dichiarato dal sindaco Festa “questo Polo d’eccellenza offrirà servizi di diagnosi e trattamenti personalizzati e di supporto ed è attrezzato anche per fornire attività ricreative e didattiche”.

Il parco annesso alla struttura, inoltre, sarà aperto anche alla fruizione della cittadinanza ed è stato concepito per essere un ambiente inclusivo e confortevole per i più piccoli, certo, ma anche per tutte le età…

Insomma, decisamente un primo passo verso la direzione auspicata, ancorché com’è noto sin dal suo insediamento il nostro primo cittadino ha voluto mantenere per sé proprio le deleghe alle Politiche sociali ed alla Cultura.

Ma non basta: ora, nel ricordare come il tema “dell’asilo nido che ci manca” è già stato al centro di più di un nostro sguardo, è giusto pretendere dal sindaco e dalla sua giunta massimo impegno anche in tal senso perché Avellino non può più attendere.

A noi non resta che augurare buon lavoro garantendo, come da prassi ormai consolidata, occhio vigile ed attento sulla vicenda, pronti a registrare eventuali sue prossime positive evoluzioni.

 

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