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    03/07/2024

L’occhio sulla città/Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Attualita11_avellino.jpgAVELLINO – Se fino allo scorso sabato abbiamo plaudito all’attivismo e al dinamismo del nostro primo cittadino e della sua giunta, in questa occasione vogliamo cambiare il nostro punto d’osservazione registrando quanto inaspettato e preoccupante ritardo investe alcuni importanti progetti del capoluogo.

Stiamo pensando al Centro per l’autismo di Valle: è vero, da rassicurazioni venute proprio da Palazzo di Città, il Centro dovrà essere consegnato ed inaugurato entro l’anno, peccato solo che siamo al 21 ottobre ed è tutto inspiegabilmente fermo, anzi il Consiglio comunale monotematico aperto alla città che avrebbe dovuto indicare soluzioni e la via maestra verso la riapertura della struttura è stato rinviato per sopraggiunti impegni personali del nostro sindaco ma, a quanto pare, non riprogrammato. Vogliamo augurarci che si saprà presto fornire spiegazioni adeguate così da non contravvenire agli impegni assunti.

Discorso analogo per il tunnel: ormai pronto, doveva essere consegnato ed inaugurato “tra qualche settimana”; anche in questo caso però tutto tace, tutto è inspiegabilmente fermo: viene da chiedersi allora, ancora e sempre: cosa manca, quanto manca? Non possiamo che restare in fiduciosa attesa.

Sembra davvero non esserci pace, poi, per la Dogana: anch’essa doveva o chissà dovrà essere consegnata entro l’anno, ma ad ogni buona notizia sembra corrisponderne immediatamente una negativa ed, infatti, al 21 ottobre difficoltà burocratiche e ricorsi impediscono la prosecuzione dei lavori. Rassicurazioni sul rispetto dei tempi dati giungono comunque direttamente dal sindaco Festa. Staremo a vedere.

Se da una parte non possiamo che plaudire al fatto che prende sempre più forma il Polo di Avellino dell’Università degli studi di Salerno, dall’altra, a contrappunto, apprendiamo che un nuovo contenzioso tra il Comune e la ditta appaltatrice blocca i lavori di riqualificazione del Victor Hugo. Una situazione complicata, questa, che posticipa ulteriormente il trasferimento di una parte degli uffici comunali proprio presso lo storico palazzo della “Collina della Terra” ma soprattutto questi ritardi rischiano di far perdere al capoluogo cospicui finanziamenti europei da rendicontare entro il 31 dicembre.

Il cantiere in oggetto sarebbe dovuto terminare esattamente un anno fa. Ma tant’è. Tutto questo, come detto, rischia di allungare i  tempi dell’entrata a regime della sede universitaria cittadina, con Piazza del Popolo destinata a restare ancora chissà per quanto tempo un ibrido, con studenti e dipendenti comunali costretti a  condividere spazi sempre più ristretti e promiscui. Un sindaco, insomma, che vuole fare la storia ma che rischia seriamente di perdere credibilità.

Per non parlare del flop che si registra sulle politiche culturali della città: nonostante i soliti reboanti annunci del nostro primo cittadino il Teatro Carlo Gesualdo, infatti, al di là di qualche “anteprima”, non ha ancora presentato alcun cartellone per la prossima stagione.

Pronti ad essere smentiti a stretto giro, riteniamo comunque si sia accumulato un considerevole ritardo, soprattutto se si tiene conto che i maggiori teatri della provincia, della regione e addirittura nazionali sono già pronti ed hanno avviato la loro campagna abbonamenti e la vendita dei biglietti.

A corroborare la nostra percezione di politiche culturali nel capoluogo quantomeno approssimative, c’è anche la gestione dell’ex Eliseo: lordato e vandalizzato tra l’indifferenza generale, sembra che  la futura casa del cinema non abbia, al momento, alcun proiettore in dotazione limitandosi ad estemporanee programmazioni di mostre ed eventi e conseguenti aperture a singhiozzo.

Che dire poi di Villa Amendola: “completamente sparita dai radar”, mentre la famigerata Fondazione Cultura, che avrebbe già da tempo dovuto iniziare il sui lavoro, ad oggi resta un fantasma.

Insomma, in quattro anni e mezzo di governo cittadino, in questo settore, l’amministrazione Festa raccoglie briciole proprio dalla delega  alla cultura che unita a quella alle politiche sociali, il sindaco  ha voluto tenere per sé e sulla quale attendevamo ben altra attenzione.

In più di un nostro sguardo abbiamo segnalato un triste primato  per la nostra città: Avellino, infatti, sembra  ancora essere  l’unico capoluogo a non  avere né un isola ecologica né un’area dedicata al conferimento diretto di rifiuti ingombranti e/o speciali dal momento che, anche il centro Rae (rifiuti da apparecchiare elettriche ed elettroniche) è ormai chiuso da lungo tempo.

Abbiamo sempre stigmatizzato i comportamenti di inciviltà, invocando più controlli e sanzioni esemplari per i “ furbetti del sacchetto” e i trasgressori in genere. Non preoccupatevi, non abbiamo certo cambiato idea ma considerato il permanere di criticità nel merito, sentiamo di dover quasi  giustificare i nostri concittadini che, per liberarsi di questa particolare tipologia di rifiuti, giungono a soluzioni estreme come le emittenti locali non smettono di documentare.

Ora, pur apprezzando la disponibilità dell’azienda deputata alla raccolta dei rifiuti in città a voler raccogliere anche a domicilio specifiche tipologie di rifiuti anche se con tempi di attesa talvolta particolarmente lunghi, chiediamo comunque dove e come poter contribuire a smaltire autonomamente gli stessi rifiuti ingombranti e/o speciali, a voler essere cittadini civili e rispettosi dei luoghi che abitiamo? Ricordiamo male o esiste una delibera di giunta che abilita nuovamente allo scopo l’area ex Cecchini di via Zoccolari? Dunque cosa manca, quanto manca?

Interrogativi che giriamo ai comparti di competenza.

Conoscete la chiesa di “San Nicola dei Greci? Testimonianza bizantina e tra le evidenze storiche più antiche e importanti del capoluogo, la chiesa, ubicata nel centro storico, vive una situazione di degrado ed abbandono: ci pare di ricordare che tre anni fa ci fu una mobilitazione anche di Legambiente, non è mancato addirittura un intervento dell’allora ministro della cultura Dario Franceschini, che si dichiarò pronto a finanziare la riqualificazione del bene. I responsabili di Legambiente ebbero interlocuzioni con il Comune, la sovrintendenza e i proprietari del bene ma a distanza di tre anni nulla è cambiato. Vogliamo augurarci che prima di tutto il Comune che, da quanto si apprende, risulta essere comproprietario del bene, e poi ogni altra parte interessata intervenga prima che sia troppo tardi perché non vorremmo che “vassene il tempo e l’uom non se n’avvede”.

Ancora una domanda: ma piazza Castello non avrebbe già dovuto essere inaugurata e consegnata alla città? Quanto dobbiamo ancora attendere?

Un cambio di prospettiva d’osservazione con qualche esempio d’attenzione per ricordare al nostro sindaco che è sempre meglio: “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”.

Il rischio può essere quello di tornare a fare annunci che finiscono col non sostanziarsi nella concretezza dei fatti. Il non tener fede agli impegni ad alle promesse, insomma, potrà rivelarsi un boomerang anche per un primo cittadino che, come ribadito in più di un’occasione, non starà certo pensando di lasciare ma di raddoppiare…

 

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