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    03/07/2024

L’occhio sulla città/Ordine dei medici, quando il trasferimento nella nuova sede?

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b_300_220_15593462_0___images_stories_Rubriche-LaLettera_asilo_patrialav.jpgAVELLINO – Con il nostro sguardo di questa settimana avevamo immaginato di raccontarvi di novità positive rispetto ad un luogo simbolo del capoluogo ma non possiamo ancora farlo. Ricordate l’ex Asilo Patria e lavoro? Dopo anni di incuria e di abbandono attende di poter essere riportato alla vita. Eravamo tra il 2022 ed il  2023  e furono espletati tutti agli adempimenti necessari per permettere all’edificio di essere acquisito a patrimonio dell’Ordine dei medici di Avellino.

Fonti del detto Ordine avevano fatto sapere che non ci si sarebbe limitati ad offrire ai camici bianchi del capoluogo una mera sede di rappresentanza ma che anzi la struttura si preparava a diventare un innovativo centro polifunzionale con attività d’interesse pubblico in ambito sanitario. Non mancheranno ambulatori, una sala convegni, un comodo ed ampio parcheggio e tanto altro ancora. Insomma, un vero e proprio front office al servizio della cittadinanza in centro città, in grado di rispondere con tempestività ed efficienza ad ogni esigenza dell’utenza.

Ci sarebbe solo da plaudire a tutto questo, se non fosse che l’obiettivo dichiarato dall’Ordine dei medici era quello di inaugurare e consegnare alla città la nuova sede entro dicembre 2023 ed oggi siamo a sabato 16 marzo 2024 e, al di là di lavori di pulizia delle pareti interne ed esterne e di altre piccole opere propedeutiche e funzionali alle attività programmate, ancora tutto tace.

Allora la domanda è  sempre la stessa: cosa manca, quanto manca? Con la speranza che il punto di domanda scelto anche per il nostro titolo, possa presto trasformarsi in un punto esclamativo.

Accanto a questo,  quasi a contrappunto ed in continuità con lo sguardo dello scorso sabato, plaudiamo ad un’innovativa intesa sancita in prefettura e siglata alla presenza del prefetto Paola Spena, di rappresentanti della procura della Repubblica di Avellino e delle forze dell’ordine, dei vertici dell’azienda ospedaliera Moscati,“ della Asl, e di tutte le autorità sanitarie ed ospedaliere territoriali nonché degli ambiti territoriali, sociali e provinciali.

Si tratta di un’iniziativa interistituzionale, una rete a protezione delle donne vittima di violenza fisica e psicologica, anche in ambito familiare e che trovano il coraggio di denunciare. Il dispositivo, immediatamente operativo su tutto il territorio provinciale, è attivo 24 ore su 24 e mira ad utilizzare un unico modello di analisi, una scheda di contatto condivisa al fine di velocizzare le procedure  ed ottimizzare gli interventi dei vari attori in campo. Tale metodo consentirà la segnalazione ed avvierà il percorso che, eventualmente, attiverà la rete. Le informazioni raccolte dagli operatori indurranno a valutare ogni singolo caso. Nello scenario di urgenza o di situazione di pericolo grave si procederà con la presa in carico della vittima, l’immediata collocazione in sicurezza della stessa e l’individuazione della  struttura residenziale più idonea, il tutto ordinato e regolato sia dal protocollo, sia su impulso della procura.

Starà, poi, ai consorzi dei singoli servizi sociali fornire un servizio di reperibilità 24 ore su 24, da attivare sulla base del territorio di residenza della vittima. Saranno forniti numeri telefonici attraverso cui contattare sia le Forze dell’ordine che gli operatori sanitari.

Insomma un progetto innovativo e all’avanguardia che, sottolineato anche con una nota da parte del ministero dell’Interno, si prepara, chissà, a fare scuola anche sul territorio nazionale, in un momento in cui, lo ribadiamo, di fronte alle immagini di violenza sulle donne mostrateci da cronache quasi quotidiane, gli occhi che guardano, le orecchie che ascoltano e le coscienze che dovrebbero interrogarsi ed indignarsi, non sembrano farlo abbastanza.

A margine, non possiamo che esprimere tutto il nostro compiacimento per la demolizione, sulla sponda nord del Ponte della Ferriera, di quel che restava di una vecchia pompa di benzina.

La conferma della piacevole percezione di essere ascoltati, dunque, sprone e stimolo  a non fermarsi, ma anzi a continuare e a fare  sempre di  più e meglio nel nostro lavoro settimanale.

 

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