AVELLINO – L'occhio sulla città questa settimana "parla" in prima persona: vuol essere un personale, doveroso ricordo del mio, nostro sindaco Antonio Di Nunno. È vero, con la sua scomparsa, se ne va un pezzo importante della storia della nostra città. Pur avendolo conosciuto poco, ho potuto da subito apprezzarne l'onestà e le sue profonde qualità umane, sempre pronto a tendere la mano e a non far mai mancare il suo affetto.
Tonino - era così che affettuosamente lo chiamavo - ha partecipato ad un particolare, emozionante momento dalla mia vita personale. A lui, inoltre, mi legava una profonda passione sportiva, era mio vicino allo stadio "Partenio-Lombardi", sono stato testimone diretto e indiretto di alcune sue particolari scaramanzie.
E ora la proposta. Da più parti si è detto, giustamente, che Tonino non deve essere dimenticato: allora perché non legare, da subito, il suo nome ad una strada, ad una piazza cittadina? Così, per ribadire che Tonino è stato il nostro sindaco, il sindaco degli avellinesi: a me viene in mente la piazzetta che dà su via Verdi, che non ha ancora un nome. O meglio ancora: perché non legare il suo nome, in qualche maniera al Palazzo di città?
Sarebbe un modo, non retorico, in quella che è stata la sua casa per otto lunghi anni, per perpetuare il suo ricordo e per tenere sempre viva, nei cuori di quanti lo hanno conosciuto ed amato la sua grande lezione di vita .