AVELLINO – In un lungo documento, indirizzato per primo al presidente della giunta regionale Caldoro e poi a tutte le autorità potenzialmente interessate al problema, i docenti dell’It Dorso-D’Agostino esprimono il loro dissenso su come si sta conducendo la cosiddetta razionalizzazione dell’istruzione tecnica. Una “giostra”, la definiscono, giacché si continua a girare rimettendo in corsa tutto, ivi incluso quello che era stato definito poco tempo prima e ciò con grave spreco di risorse finanziarie, umane e di tempo.
Eppure l’obiettivo dovrebbe essere, anche in questo periodo di crisi occupazionale che il Paese attraversa, quello di sfornare bravi ragionieri, geometri, tecnici elettronici e elettrotecnici, affermano i professori che citano un pensiero di Prodi “Dove c’era un buon istituto tecnico è sorto un valido tessuto industriale” e rimarcano la frase scritta sull’home page del sito scolastico “Oggi... un buon istituto tecnico è la nostra ricetta per uscire dalla crisi".
In sostanza i professori dell’Itg Oscar D’Agostino e dell’Itis Guido Dorso, diventati un unico istituto, affermano: avete voluto questa unificazione; l’abbiamo fatta ritenendo che la decisione fosse seria; abbiano razionalizzato; abbiamo ridefinito i compiti del personale; abbiamo rimodulato i carichi di lavoro; ci siamo occupati persino della sistemazione di suppellettili, di laboratori, di reti telematiche, ecc.. Ora si vuole innestare la marcia indietro per andare dove? Nel punto di partenza o in un altro posto non ancora definito? “Non possiamo essere condannati ad altri anni di insicurezza, di instabilità; no, no i sette anni biblici (febbraio 2006-febbraio 2013) sono finiti!”, così affermano i docenti, i quali vogliono capire. E sono intenzionati a farsi sentire. La loro mobilitazione è partita. Il documento è firmato da ben 80 professori.
