AVELLINO – La notizia del giorno è l’eliminazione, in semifinale, di Milano da parte di Sassari, che quindi cercherà di portare in Sardegna lo scudetto. Un’impresa che potrebbe indurre anche altre società ad imitare gli isolani nella programmazione dell’attività, alla ricerca di successi importanti. Sassari ha tracciato una strada, comunque dovesse finire la corsa allo scudetto, che potrà essere seguita da quelle società che aspirano ad emergere dalla mediocrità. Insomma una strada che anche la Sidigas potrebbe intraprendere, programmando il futuro con attenzione, ma anche con la rapidità che richiede il mondo dello sport, e del basket in particolare. Invece il tempo trascorre inesorabile, ma in casa Sidigas non ci sono novità ufficiali in nessun campo, né in quello delle conferme, né in quello dei nuovi arrivi.
Finora sono stati tantissimi i nomi di dirigenti ed allenatori accostati al club avellinese, in pratica tutti quelli disponibili, e qualcuno che comunque potrebbe liberarsi dai contratti in essere. La proprietà ha accolto procuratori e tecnici, ha ascoltato qualche proposta di addetti ai lavori alla ricerca di uno stipendio sicuro, ha raccolto dati, ed ora si sfoglia la margherita alla ricerca dei nomi che si spera siano quelli giusti per gli obiettivi della Sidigas, anche questi da determinare. O, quantomeno, da essere resi noti. Per ora, dunque, rumors e niente altro, con qualche nome da far accapponare la pelle, scelte che potrebbero favorire l’emorragia di pubblico che i dati diffusi dalla Lega sulle presenze al Paladelmauro ha impietosamente evidenziato.
In casa Sidigas si sfoglia la classica margherita, ma visti i tempi delle scelte, il mazzo di fiori di campo deve essere piuttosto consistente. Si partirà, comunque, dalla dirigenza, con il probabile affiancamento di una figura tecnica a quella del direttore generale. Vescovi, Gioffré, Atripaldi, Alberani, Iozzelli, Mayer, Arrigoni, Markovski, Golemac e Spinelli sono i nomi venuti fuori per il ruolo, salvo errori ed omissioni. Carriere, competenze ed esperienze diverse, non paragonabili fra loro, e che non possono essere messi sullo stesso piano. Una scelta non facile, che però farà capire quali siano i reali programmi del club.
Come sarà la classica cartina di tornasole la scelta del coach, che darà la misura degli obiettivi reali della Sidigas. Anche nel caso degli allenatori, sono stati tanti i nomi venuti fuori per la panchina della Scandone. Dalla possibile, ma difficile riconferma di Frates, all’ingaggio di Bucchi, che dovrebbe essere in testa alle preferenze di De Cesare, passando per Sacripanti, che si è liberato da Cantù, per Calvani che l’anno scorso ha allenato a Napoli, per Moretti, che lascerà la panchina di Pistoia ad Esposito, per Gresta, reduce dalle brevi esperienze arabe e cinesi, per Repesa, che riteniamo tornerebbe volentieri in Italia, e per Lakovic, che dovrebbe appendere le scarpette al chiodo, e che è un “vecchio” pallino della proprietà.
Sicuramente abbiamo dimenticato qualche nome, ma fra quelli citati potrebbe esserci il nuovo coach della Sidigas, l’allenatore al quale sarà affidato l’arduo compito di ricostruire quello che è stato distrutto negli ultimi anni. Messi a posto i primi due tasselli, si dovrà decidere anche sull’eventuale ed auspicabile rinnovo di altre due figure in scadenza di contratto, l’assistente De Gennaro ed il preparatore atletico Barnabà. E poi si passerà ai giocatori, con poche probabili riconferme, anche se, passata la delusione per l’ennesimo campionato da dimenticare, si potrà analizzare la situazione evitando isterismi, e salvando il salvabile della passata stagione, per non ripartire totalmente da zero.
Fra i tifosi c’è attesa per le mosse della società, ma bisognerà attendere ancora un po’ di tempo, prima che vengano fuori i primi nomi e che siano sottoscritti i primi accordi. L’estate è lunga.
