MILANO – Disco rosso per la Sidigas Avellino che deve arrendersi davanti all’Armani Milano nella finale di Supercoppa italiana. Il punteggio finale di 90 a 72 testimonia la differenza attuale fra i due team, che potrà essere colmata solo durante la stagione con il lavoro in palestra. Troppo forte la squadra di Repesa, che può contare su un roster di ben 15 elementi, una circostanza che aiuterà i milanesi sia in Eurolega che in campionato, e che risulta un vantaggio enorme in una competizione come la Supercoppa, dove si giocano due partite a distanza di ventiquattrore.
Più fresca e fisicamente più forte, l’Armani non ha avuto difficoltà a sbarazzarsi di una Sidigas che ha recuperato Fesenko, apparso però lontano dalla condizione ottimale, e che non ha ripetuto la prova del giorno prima. Se a questo si aggiunge che Simon ha trovato la sua giornata di grazia con i 25 punti finali ed un 5/7 nelle triple, oltre agli 8 assist smazzati ai compagni per un 30 di valutazione che gli è valso anche il titolo di Mvp della Supercoppa, allora tutto diventa più difficile. L’Armani ha colpito fin dall’inizio con un parziale di 0 a 7, ricucito grazie a buone iniziative di Obasohan, autore di otto punti nei primi 6’ di gioco (13 pari al 6’). Ancora Simon dalla lunga distanza porta i suoi sul 19 a 23 del 10’. Al 15’ il vantaggio di Milano raggiunge già la doppia cifra (23/33), ma la Sidigas ancora una volta trova i punti del – 4 (29/33), per poi subire il nuovo allungo dei meneghini (34/44 al 20’). Nel terzo periodo l’Armani allunga ancora, sfruttando i due generosi antisportivi attribuiti a Leunen e Fesenko. Sul finire del periodo il centro ucraino commette il suo quarto fallo in attacco, sta tornando in zona difensiva quando McLean lo affronta a muso duro, con gli arbitri che decidono di attribuire un tecnico a testa. Partita finita per Fesenko, e Milano che vola fino al 44 a 65 del 28’, per poi chiudere sul 51 a 67, dopo la reazione della Sidigas guidata da Green, che non si arrende. Un gioco da tre punti di Thomas vale il 54 a 67 in apertura di ultima frazione, mentre una bomba di Green porta la Scandone sul 59 a 73 al 34’. A metà della quarta frazione c’è il massimo sforzo da parte dell’Armani, capace di portarsi fino al 62 a 88 del 38’, Ancora una volta la Sidigas non si arrende, ed un parziale di 10 a 2 rende meno amara la sconfitta.
Questo il commento di Stefano Sacripanti al termine della gara: “Abbiamo giocato contro una squadra più forte di noi, giusto dare atto a Milano e mettere questa esperienza a frutto per il futuro. Cercherò di trasmettere ai miei giocatori non la presunzione di poter vincere lo scudetto, ma di ripartire da questa gara e provare a migliorare per ridurre il gap. Noi abbiamo fatto fatica ed era evidente. Avevamo diverse difficoltà dal punto di vista tecnico. Ci abbiamo provato ma quando trovi una squadra così fisica non è facile. Troppe banalità ci hanno penalizzato. Quel meno 10 è frutto dei nostri demeriti, poi nell’arco dei 40 minuti è venuta fuori tutta la forza di Milano. Abbiamo comunque visto tante belle cose: ad esempio i tre esterni nuovi, aspettiamo di recuperare Fesenko e proviamo a giocare una pallacanestro più congeniale alle nostre caratteristiche. Al di là dell’amarezza, ci siamo battuti bene e vogliamo essere protagonisti”.
Il tabellino del match:
SIDIGAS AVELLINO – EA7 ARMANI JEANS MILANO 72 – 90
SIDIGAS: Zerini 2, Ragland 18, Green 9, Strumia n.e., Leunen 6, Cusin 3, Severini n.e., Randolph 10, Obasohan 12, Fesenko 2, Thomas 10, Parlato n.e. All. Sacripanti.
ARMANI: McLean 5, Fontecchio 2, Gentile 2, Hickman 15, Kalnietis 4, Dragic 11, Macvan 5, Pascolo 6, Cinciarini 6, Sanders 9, Cerella, Simon 25. All. Repesa.
ARBITRI: Seghetti, Weidmann e Bettini.
NOTE: parziali 19/23 – 34/44 – 51/67. Usciti per 5 falli: Fesenko. Tiri liberi: Sidigas 10/13, Armani 14/17. Tiri da due punti: Sidigas 16/35, Armani 26/40. Tiri da tre punti: Sidigas 10/29, Armani 8/19. Rimbalzi: Sidigas 27, Armani 36.
