AVELLINO – “Sono venuto qui con tanta voglia e con tanto entusiasmo perché c’è la convinzione, conoscendo gran parte di questa rosa, che ci siano i valori tecnici, che ci siano anche i valori morali per centrare l’obiettivo della salvezza. Quando la società mi ha proposto di venire qua io sono stato molto contento. Son convinto che in questa rosa ci sono dei valori importanti e che si possa fare bene”.
Sono le prime dichiarazioni dinanzi a taccuini e microfoni di Claudio Foscarini, 59 anni, originario di Riese, paese del Trevigiano che ha dato i natali a papa Pio X, al secolo Giuseppe Maria Sarro, da ieri alla guida dell’Avellino al posto dell’esonerato Walter Novellino. Inutile dire che, nel corso dell’annunciata conferenza svoltasi nella sala stampa “Angelo Scalpati” dello stadio Partenio-Lombardi, si è parlato di salvezza.
“Conosciamo la serie B, la conosciamo bene. Sappiamo - ha spiegato con molta tranquillità Foscarini – che bisogna correre, bisogna lottare, avere lo spirito di sacrificio giusto ed io credo che queste componenti in questo momento le debba dare io, debba dare qualcosa allo spogliatoio. Sono comunque convinto di riuscire a raggiungerla e che la squadra abbia qualità inespresse. Spetta a me tirarle fuori”.
Il campionato, però, incalza e non dà tregua a partire dal prossimo impegno casalingo contro il Perugia che non nasconde le sue ambizioni di giocarsi la carte dei play off: “Non abbiamo un calendario facile, ma potremo ribaltare la situazione. E poi c’è sempre un pizzico di incoscienza e una convinzione innata, difficili da spiegare. Ho sempre portato avanti più idee senza fossilizzarmi sui moduli. Prima di tutto bisognerà eliminare la tensione, ritrovando la leggerezza e la voglia di divertirsi in campo. Il valore umano è determinante in un calciatore, la sfida dobbiamo vincerla tutti insieme. Ai tifosi dico di starci vicino. Una tifoseria del genere ce la invidiano in tanti”.
