AVELLINO – “Mancano 42 punti, vogliamo provare a raccoglierli tutti. "Ho visto squadre recuperare 11 punti a partire da marzo, niente è impossibile. Lo scontro diretto è importante, certo, ma conta pensare partita dopo partita e non deludere più i tifosi".
A fare il punto sul campionato alla luce degli ultimi deludenti risultati è Vincenzo Pepe, classe 1987, uno degli ultimi arrivati in casa Avellino con la cui maglia ha già giocato nella stagione 2008-2009.
"Sono sceso di categoria – spiega dinanzi a taccuini e microfoni – solo perché è l'Avellino, qui di serie D c'è solo il logo sulla casacca, per il resto ho trovato una squadra ed un'organizzazione di categoria superiore. Conosco bene la piazza per averci giocato e per averla seguita nel corso degli anni, so bene cosa vuol dire indossare questa maglia. È dura, è pesante, ma è anche un grande onore ed uno stimolo a dare il massimo".
"Di base sono un esterno alto, a sinistra o a destra non fa differenza, ma posso giocare anche come mezz'ala. Sarà il mister a decidere dove schierarmi. La competizione? Quando un gruppo è sano come questo non può che far bene, avere tanti giocatori ti responsabilizza a dare il massimo ed a fare la differenza quando si è chiamati in causa. Questa è una rosa molto forte, non cambierei nessun giocatore con chi ci precede".