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    03/07/2024

L’Avellino non c’è, il Bari domina e fa la goleada

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Foto: fonte Us AvellinoMarcatori: 14’ pt Marras, 16’ pt Celiento, 26’  e 41’ pt Antenucci (rigore), 48’ st Bernardotto

BARI-AVELLINO 4-1

BARI (3-4-3): Frattali; Celiento (24’ st Corsinelli), Ciofani, Di Cesare (1’ st Perrotta); Semenzato, Lollo, Maita (17’ st Bianco), D'Orazio; Marras (11’ st Candellone), Antenucci (11’ st Simeri), D'Ursi. A disposizione: Liso, Marfella, Hmlili, Candellone, Andreoni. Allenatore: Auteri

AVELLINO (4-4-2): Forte; Ciancio, Dossena, Miceli, L. Silvestri; Adamo (13’ st M. Silvestri), Aloi (30’ st  Aloi), D'Angelo (13’ st Bruzzo), Tito; Santaniello (16’ st Bernardotto), Fella (16’ st Maniero). A disposizione: Pane, Pizzella, Leoni, Errico, Rocchi, Burgio, Nikolic. Allenatore: Braglia

Arbitro: Marco Ricci della sezione di Firenze. Assistenti: Salvatore Emilio Buonocore della sezione di Marsala e Federico Pragliola della sezione di Terni. Quarto uomo, Federico Longo della sezione di Paola.

Ammoniti: 39’ pt Fella, 17’ st Ciofani, 32’ st Lollo, Aloi, D’Ursi

Recuperi: 1’ pt più 4’ st

Note: angoli, 2-4. Partita a porte chiuse.

BARI – Goleada del Bari di Auteri allo stadio San Nicola ad un Avellino veramente irriconoscibile che subisce un’autentica umiliazione al termine di una gara conclusasi, in sostanza, poco prima della mezz’ora del primo tempo. La squadra di Braglia, che ha sicuramente superato in senso negativo il livello della prestazione di Francavilla, non è mai entrata in partita e non è mai stata capace di esprimere un minimo di reazione in grado di dare quanto meno un po’ di decoro ad una giornata tutta da dimenticare. Forse c’è stata pure qualche dichiarazione di troppo alla vigilia del match circa una vittoria a portata di mano dei giocatori biancoverdi che, invece, sul campo hanno fatto pressoché scena…muta. Ma tant’è. Braglia è uno che sa stare con i piedi per terra e sicuramente conosce il suo mestiere per intervenire sui suoi ragazzi, anche sul piano psicologico, per porre riparo ai non pochi errori che oggi si sono visti, soprattutto naturalmente in fase difensiva. In alcuni casi – e in tal senso le immagini parlano chiaro – si è trattato di autentici regali che non trovano giustificazione anche in questo clima natalizio (si fa per dire).

La cronacaAl 3’ pt  prima occasione per D’Angelo servito in area da Tito, alto il suo colpo di testa. Replica subito il Bari con un violento sinistro di Maita, palla di poco alta sulla traversa. Salgono i ritmi della gara con i due schieramenti che si affrontano a viso aperto con continui capovolgimenti di fronte. Al 7’ pt palla rasoterra messa in area da Adamo dalla fascia destra, non ci arriva in scivolata per poco Santaniello. È, comunque, l’Avellino che in questa fase iniziale appare più disinvolto ed in grado di tenere bene il campo. Non sta, però, a guardare il Bari che, al 14’ pt, si porta a vantaggio con Marras lesto ad approfittare di un rilassamento della difesa irpina e a saltare il portiere Forte. Due minuti dopo, grazie ad una nuova distrazione difensiva, c’è il raddoppio dei  biancorossi con Celiento. Avellino disorientato e non in grado, in questa fase, di dar via ad un tentativo di reazione per cercare di rientrare in partita. Bari, comunque, attento e sempre pronto a colpire soprattutto in fase di ripartenza. Al 25’ pt Marras cade in area dopo un contatto con Forte, l’arbitro indica senza esitazioni il dischetto del rigore. È Antenucci a calciare e a realizzare il gol del 3-0. Irpini frastornati e sotto di tre reti dopo 26 minuti di gioco. Non si ferma la squadra dell’ex allenatore Auteri che, con il risultato ormai al sicuro, gioca ora in tutta tranquillità e disinvoltura. Al 38’ pt prova D’Angelo dopo una mischia in area a chiudere, sfera fuori. Un minuto dopo cartellino giallo per Fella. Al 41’ pt ancora a segno Antenucci, autore di una doppietta, che porta a quattro il numero dei gol per il Bari. Braglia non si dà pace nell’area tecnica e continua a dare indicazioni ai suoi. Un minuto di recupero. Squadre a riposo con il risultato saldamente nelle mani dei padroni di casa.

Ripresa – Nel Bari Perrotta in campo al posto di De Cesare dal 1’ del secondo tempo. Fa filtrare Antenucci una palla per Marras lanciato a rete in area, riesce a sbrogliare in qualche modo Forte. Traversa al 5’ st di D’Ursi, difesa irpina ancora una volta impreparata. Non trova sbocchi, anche perché veramente inconsistente, il vago tentativo dell’Avellino di dar vita ad una reazione. All’11’ st doppia sostituzione nelle file pugliesi: fuori Marras e Antenucci, dentro Candellone e Simeri. Al 13’ st risponde Braglia che manda in campo Marco Silvestri e Bruzzo al posto di Adamo e D’Angelo. Al 16’ st ancora sostituzioni: nell’Avellino fuori Santaniello e Fella, dentro Bernardotto e Maniero; nel Bari st Bianco rileva Maita. Gara che si trascina stancamente verso l’epilogo con l’Avellino rassegnato e assolutamente non in grado di impostare una parvenza di azione offensiva. Un vero e proprio tormentone per gli uomini di Braglia, e per tutti i tifosi che stanno seguendo in tv la partita, questa estenuante attesa del fischio finale di quella che si va delineando come un’autentica debacle. Al 24’ st altro cambio nel Bari: fuori Celiento, dentro Corsinelli. Al 30’ st Rizzo in campo al posto di Aloi. Al 33’ st Bruzzo non sa approfittare in piena area di un buco difensivo del Bari, palla alle stelle: a vuoto la possibilità di poter segnare almeno il gol della bandiera. Candellone in fuga, al 37’ st, sfera in angolo. Ci saranno 4 minuti di recupero. Salva la faccia l’Avellino mettendo a sego, al 48’ st, il gol della bandiera con Bernardotto. Finisce 4-1 per il Bari. In aggiornamento…

Aggiornamento del 20 dicembre 2020, ore 17.34 Dichiarazioni nel post-gara di mister Piero Braglia: "Errori gratuiti anche individuali, bisogna anche saper chiedere scusa perché non si può sbagliare gratuitamente ed individualmente. Secondo me è stato anche un concorso di sufficienza: l’ho detto anche a loro alla fine del primo tempo, non si possono perdere delle partite perché vengono messe su un piatto d’argento. Le partite se le devono vincere gli altri devono morire come facciamo noi quando dobbiamo fare delle azioni, ci picchiano, ci rimbalzano, son sempre attaccati ai nostri giocatori. Noi a volte li facciamo giocare un po’ troppo, a volte come in questo caso ci mettiamo poca cattiveria, molta sufficienza. Forse i primi 15 minuti li avevano illusi che poteva essere molto più facile, e poi il primo gol ci ha riportato sulla terra, il secondo ch’ha chiuso la partita. Bisogna saper chiedere scusa, tutto qui. Abbiamo fatto di tutto per farli vincere".

 

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