MILANO – La sfida tra i velocisti di The Challenge of Stars si è conclusa con il successo di Fabio Jakobsen (Deceuninck - Quick Step). Il campione olandese su strada ha preceduto nella volata finale il campione italiano a cronometro Filippo Ganna, lungo i 1200 metri con una pendenza media dello 0.97% e massima del 2.53%, ambientati nella campagna toscana ricreata dal software Bkool.
Il torneo si era aperto con i quarti di finale: Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) ha battuto Nacer Bouhanni (Team Arkéa Samsic); Fabio Jakobsen (Deceuninck - Quick Step) ha sconfitto il campione del mondo in carica Mads Pedersen (Trek - Segafredo) mentre Jasper De Buyst (Lotto Soudal) si è imposto su Tim Merlier (Alpecin-Fenix). Nell’ultimo quarto di finale Filippo Ganna (Team Ineos) ha battuto il connazionale Matteo Trentin (Ccc Team).
Nelle semifinali il campione olandese Fabio Jakobsen ha sconfitto Pascal Ackermann mentre Filippo Ganna ha battuto Jasper De Buyst, prima dell’epilogo finale con il successo del campione olandese Fabio Jakobsen sul campione italiano a cronometro Filippo Ganna.
Fabio Jakobsen, vincitore del torneo dei velocisti di The Challenge of Stars ha detto: “Sono molto felice per questo successo. Una volata di 1200 metri richiede uno sforzo più prolungato di un normale sprint di gruppo, le mie gambe mi fanno veramente male adesso! Ho cercato di controllare spesso lo schermo per restare vicino ai miei avversari nella prima parte della prova per poi aprire il gas e dare tutto negli ultimi 500 metri.
È divertente correre un nuovo formato di gara come questo, soprattutto in questo momento in cui non possiamo gareggiare per strada: mi manca il Giro d'Italia. The Challenge of Stars è qualcosa di diverso rispetto alle gare a cui siamo abituati ma devo ammettere che sentivo la tensione prima di affrontare ogni sfida”.
Il secondo classificato Filippo Ganna ha detto: “È stata una bella giornata, sono stato un po' sfortunato nel finale, ho avuto un piccolo problema meccanico e Jakobsen è andato veramente forte! Le mie gambe stavano bene, questo formato con volate brevi ed esplosive si adatta bene alle mie caratteristiche, devo ammettere che lo sforzo si fa sentire, anche se sono solo 1200m. Sicuramente gareggiare così è qualcosa di nuovo e differente; in una gara normale sai meglio cosa sta succedendo intorno a te, qui devi controllare costantemente il tuo schermo ma alla fine ciò che le accomuna è il mal di gambe dopo il traguardo”.